Parte da Cividale l’automazione nel Settore Sanitario e Socio Sanitario. Assistenza agli anziani robotizzata
“L’Azienda di servizi alla persona di Cividale starebbe sperimentando un sistema automatizzato per la preparazione della terapia farmacologica solida per gli anziani della Struttura. Una sorta di macchinetta dispensatrice (in stile macchinetta per le bevande) che sostituirebbe parte del ruolo infermieristico. L’allarme è stato lanciato dal sindacato Cgil che ha emesso una nota dal titolo “ASP Cividale tra Tecnologia e Umanità: la preoccupazione per l’Automazione nel Settore Sanitario e Socio Sanitario”: “Come Sindacato che tutela i diritti e la sicurezza dei lavoratori ma anche degli utenti, si legge, rimaniamo sbalorditi da quanto sta accadendo nella nostra Regione e in alcune realtà territoriali socio sanitarie pubbliche e in particolare in questo caso ci riferiamo all’Asp di Cividale dove si sta introducendo il sistema automatizzato per la preparazione della terapia farmacologica solida per gli anziani della Struttura. Le nostre sono preoccupazioni riguardo all’introduzione del sistema automatizzato presso la Casa per Anziani e le implicazioni che questa scelta potrebbe avere sulla sicurezza dei lavoratori e degli utenti. E’ vero che l’automazione e la robotizzazione possono portare alcuni vantaggi, come l’efficienza e la precisione nei processi, ma è anche importante considerare attentamente le implicazioni nel settore sanitario e socio sanitario. La tecnologia deve essere contestualizzata e adattata alle specifiche esigenze delle Strutture e delle persone coinvolte. La paura di una sostituzione delle professionalità umane con le macchine è una preoccupazione comprensibile e va seriamente considerata. La sicurezza degli utenti e la qualità dell’assistenza devono essere al centro delle decisioni prese in ambito sanitario. La somministrazione di farmaci e la valutazione clinica sono attività delicate che richiedono competenze e sensibilità umana, e affidarle completamente a macchine potrebbe sollevare dubbi riguardo all’efficacia e alla sicurezza del processo. Investire nella valorizzazione delle persone con esperienza e professionalità nel settore, dovrebbe essere un’alternativa da considerare. Il ruolo degli operatori socio-sanitari, soprattutto quelli con specializzazioni appropriate, e in primis degli infermieri, è fondamentale per garantire un’assistenza adeguata e sicura agli utenti delle strutture ma al momento non si trovano. Questa soluzione attuata, per carenza di figure professionali, non può e non deve essere la strada percorribile. Ci preoccupiamo per il benessere degli anziani e per il mantenimento di un’assistenza umana e personalizzata. La tecnologia può essere uno strumento utile, ma deve essere integrata in modo consapevole e responsabile, mantenendo sempre il focus sull’umanità e sulle necessità degli utenti. Dovrebbe essere utile promuovere un dialogo e una sinergia con e Istituzioni competenti e responsabili delle decisioni regionali e del territorio per evidenziare criticità e suggerire alternative che mantengano un equilibrio tra l’uso della tecnologia e il valore delle competenze umane nel settore sanitario e socio sanitario. Ci chiediamo inoltre se la Direzione della Casa di riposo per anziani abbia condiviso con l’ASU FC o la Regione dei protocolli o delle procedure per l’utilizzo dell’apparecchiatura in merito alla distribuzione dei farmaci agli utenti in modo automatico. Gli anziani nelle case di riposo meritano attenzione, cura e umanità. Non dovrebbero essere considerati oggetti affidati a macchine, ma persone che necessitano di cure personalizzate e di un’attenzione costante da parte di professionisti qualificati. Se gli oltre 130.000 € utilizzati per noleggiare la macchina automatizzata potrebbero essere impiegati per valorizzare il personale con esperienza e professionalità. Ciò potrebbe tradursi in un miglioramento complessivo della qualità dell’assistenza. Le macchine a differenza dell’uomo, non sono in grado di valutare le condizioni e lo stato fisico ed emotivo delle persone. Altrimenti, continuando sulla strada intrapresa dall’Asp di Cividale tra un po’ anche i medici saranno sostituiti dai robot, e magari la struttura amministrativa e dirigenziale”.