Partita la demolizione del muro di via Pracchiuso a Udine. Divise per decenni la città civile da quella “militare”
Erano le 9 di questa mattina quando è iniziata la demolizione del muro che per decenni ha separato via Pracchiuso e il suo borgo dalla zona militare della caserma Reginato. Erano presenti il sindaco Pietro Fontanini e l’assessore Alessandro Ciani, il presidente del consiglio comunale Enrico Berti, il direttore dell’agenzia del demanio Fabio Pisa, il direttore del Cedoc (centro documentale) colonnello Felice Pierini, oltre al Presidente ed al consiglio di amministrazione de La Quiete. “La demolizione di questo muro è un momento storico che segna l’inizio di una nuova vita per borgo Pracchiuso, per La Quiete e per l’intera città che si riappropria di uno spazio importante – ha commentato il sindaco Fontanini – La strada non sarà più chiusa dal muro della caserma e diventerà così più aperta, vivibile e ospitale e i residenti della Asp potranno così godere di uno spazio verde che si apre alla città”. L’abbattimento del lungo muro che corre sul lato destro della via consentirà infatti di riaprire la zona verde a beneficio di tutta la cittadinanza su un’area, cosiddetta “il triangolo”, di circa 3mila metri quadri. Grande soddisfazione da parte del Comitato di cittadini che ha sempre sostenuto l’operazione che ha visto il passaggio dell’ex area militare alla Regione FVG e quindi alla Asp La Quiete. Il progetto, infatti, coordinato dall’architetto Alessandro Verona, parte da un’idea di riqualificazione urbana per creare una zona di incontro e condivisione tra generazioni: l’area verde sarà dotata di una lunga panca per sedersi, facilmente accessibile anche a persone con ridotte capacità motorie, come gli ospiti della Asp di via S. Agostino. L’investimento è di 1,4 milioni di euro in totale, metà a carico de La Quiete, l’altra metà finanziati dalla Regione. Ulteriori 2 milioni di euro finanziati dalla Regione saranno utilizzati (con successivo appalto) per realizzare i nuovi uffici de La Quiete attraverso il recupero dell’edificio esistente (vincolato dalla sovrintendenza Beni Culturali) che si affaccerà proprio sul nuovo giardino pubblico in un’ideale osmosi tra struttura sanitaria e città, tra anziani e nuove generazioni. “L’abbattimento del muro è un momento atteso da tutti gli abitanti della zona da molti anni – ha dichiarato Sandra Di Giusto, presidente del comitato di Borgo Pracchiuso – porterà nuovo impulso a tutte le attività culturali, sociali e commerciali che a loro volta potranno dare una nuova immagine del Borgo e restituiranno alla città un angolo da troppo tempo tenuto nascosto.”