Pasolini e la musica – Udine, concerto venerdì prossimo a Casa Cavazzini
Roma-Udine, una collaborazione suggellata in nome di Pier Paolo Pasolini per un progetto che rivela in modo originale i “Luoghi di Pasolini. Memorie, visioni, passioni”, titolo della rassegna che vede unite le due città, dal 21 ottobre al 20 novembre, attraverso la sinergia di due associazioni, TKE APS e Nuova Consonanza. Una location artistica che fonde storia e contemporaneità ospiterà l’anteprima nazionale del progetto: a Casa Cavazzini, a Udine, venerdì 21 ottobre alle 20.45, si terrà il concerto a ingresso libero “Pasolini e la musica. A 100 anni dalla nascita”, con testi liberamente tratti dallo scrittore, di cui viene enfatizzata la poliedricità e la vitalità della figura e opera. L’evento è organizzato dall’associazione Nuova Consonanza, con il sostegno del Mic, in collaborazione con l’associazione culturale TKE APS, con il Comune di Udine e il Club per l’Unesco. Protagonista la musica con la voce di Alda Caiello, una delle maggiori interpreti nel panorama europeo contemporaneo per versatilità, raffinatezza e capacità espressive, ospite delle maggiori istituzioni musicali europee (Teatro alla Scala di Milano, Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Fondazione Gulbenkian di Lisbona, Oji Hall di Tokyo, Auditorio Nacional di Madrid, Konzerthaus e Musikverein di Vienna, e molti altri prestigiosi templi della musica). Insieme a lei Freon Ensemble, tra i più attivi ed originali gruppi sulla scena italiana con un repertorio molto ampio che va dal Novecento storico alle più recenti composizioni, costituito da Paolo Montin (clarinetto e direzione), Massimo Bartoletti (tromba e direzione), Stefano Cardi (chitarra e direzione), Matteo Scarpelli (violoncello), Rodolfo Rossi (percussioni).
Sei i compositori di diverse generazioni che sono stati invitati a confrontarsi con l’universo Pasolini, a dialogare idealmente con l’esperienza intellettuale e artistica di una voce più che mai attuale a 100 anni dalla sua nascita: Marcello Panni, Giovanna Dongu, Andrea Biagioli, Dario Peluso, Patrizio Esposito e Giulio Castagnoli.
Marcello Panni, con la storia di “Marilyn”, una ballata per voce recitante e pianoforte, rievoca lo straordinario fermento artistico dei primi anni Sessanta. Inizialmente composta per il secondo “Giro a vuoto” di Laura Betti, oggi è stata restaurata da un punto di vista editoriale, a sessant’anni dalla prima esecuzione.
Giovanna Dongu in “Giorni fuori dal tempo…” si ispira alle suggestioni suscitate dalla lettura della poesia “Apro su un bianco lunedì mattina”: la musica entra in dialogo con le parole del poeta e traccia rarefazioni e addensamenti, muovendosi, come spiega la compositrice, «su un canto lento e statico […] a indicare quella “indifferenza” della strada, che è reale, forte nella sua presenza ma al tempo stesso lontana da noi».
Andrea Biagioli, in “Anima”, si sofferma sulla costruzione della poesia “A Caproni” (da Epigrammetti, 1958-59), scelta come punto di partenza per la composizione, per ricreare le relazioni e i contrasti insiti nelle parole.
Dario Peluso stabilisce una relazione con la costruzione della poesia giovanile di Pasolini, da cui trae origine, “Frammento”. In particolare, l’autore trasferisce il concetto di stratificazione linguistica nella scrittura musicale, applicandolo a un preciso metodo di lavoro e di organizzazione del suono.
Patrizio Esposito nei suoi “Passaggi” prende spunto dalla compresenza di cultura alta e cultura popolare, coesistenti nell’esperienza di Pasolini: un canto popolare della mietitura diviene un percorso attraverso cui si dipanano immagini acustiche variegate.
Similmente, in “Folk song” di Giulio Castagnoli, un canto popolare (il folk song Black is the Colour) rappresenta il filo rosso attraverso il quale si struttura la composizione, legando i frammenti tratti da poesie di autori diversi (Andrea Zanzotto, Alda Merini, Attilio Bertolucci, Giorgio Caproni e Giovanni Giudici) dedicate alla figura di Pasolini.