Patto per l’Autonomia a Strasburgo per il Congresso di EFA/ALE, principale rete europea delle forze autonomiste.
Il Patto per l’Autonomia nel cuore dell’Europa. Rappresentanti del partito, e della sua sezione giovanile con Gabriele Violino, erano infatti presenti a Strasburgo al Congresso di EFA/ALE – European Free Alliance/Alleanza Libera Europea, la principale rete europea di raccolta di forze indipendentiste storiche (delle nazioni europee ancora senza stato), autonomiste, federaliste e confederaliste che nel Parlamento europeo rappresenta 43 movimenti di 19 Stati. Ai lavori, che si sono svolti il 13 e il 14 ottobre nella capitale dell’Alsazia, ha partecipato anche Roberto Visentin, presidente della rete Autonomie e Ambiente.
Il Congresso ha ratificato all’unanimità un manifesto per le elezioni europee del prossimo anno, le cui linee guida erano state discusse a Udine, nel giugno scorso, nel corso dell’assemblea dell’ufficio di Presidenza di EFA/ALE che aveva scelto il Friuli per iniziare a riflettere e confrontarsi, a un anno dalle elezioni europee, sul programma politico della coalizione in vista dell’importante appuntamento. I punti chiave del manifesto sono democrazia, diversità, sostenibilità, autodeterminazione e prosperità interpretati nella prospettiva del federalismo, della giustizia sociale e del rispetto di genere. A tal proposito, il documento finale ha accolto anche la richiesta che la doppia preferenza di genere diventi la metodologia standard di espressione delle preferenze nelle elezioni europee, in tutti gli Stati: una proposta fatta dal Forum delle donne dell’EFA, ma partita in Friuli, dalle donne del Patto per l’Autonomia. Rossella Malisan, vicesegretaria del partito, e Stefania Garlatti-Costa, componente del direttivo regionale e consigliera comunale a Udine, in occasione di un seminario sul tema dell’empowerment femminile in politica, hanno spiegato, infatti, alle colleghe dell’EFA che il Friuli-Venezia Giulia è una delle tre Regioni italiane a non prevedere la doppia preferenza di genere alle elezioni regionali, una criticità che ha convinto il Forum delle donne a proporre al Congresso una soluzione innovativa per colmare il divario di genere nell’empowerment politico.
A Strasburgo sono stati scelti anche i due “spitzenkandidaten”, le due persone che correranno per la presidenza della prossima Commissione europea in rappresentanza degli autonomisti europei: la giovane attivista Maylis Roßberg del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l’autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein (uno dei sedici Bundesländer della Repubblica federale tedesca), e Raül Romeva i Rueda, economista e dottore di relazioni internazionali, già parlamentare civico-ecologista europeo dal 2004 al 2014 (gruppo Verdi-ALE), già consigliere agli affari esteri della Generalitat (il governo regionale della Catalogna) ai tempi del referendum per l’indipendenza catalana del 1 ottobre 2017, perseguitato politico imprigionato dalla Spagna per due anni, dal 2017 al 2019, oggi aderente al partito Esquerra Republicana de Catalunya (ERC).