Pellegrino: Soddisfazione per la Pacifica manifestazione di solidarietà al popolo palestinese per un immediato cessate il fuoco
“Una pacifica e partecipata manifestazione si è snodata tra le vie di Udine senza scontri con le forze dell’ordine né tantomeno screditata dall’azione di alcuni facinorosi pronti ad alzare l’asticella della tensione.” Così in una nota la Consigliera Regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, a margine del corteo a difesa del popolo palestinese, svoltasi ieri pomeriggio nel capoluogo friulano. “Nessuno ha inneggiato ad Hamas e non c’è stata nessuna condanna verso il popolo ebraico, ma tutti hanno censurato, senza mezze misure, le azioni devastanti compiute dal Governo presieduto da Netanyahu. Da dodici lunghissimi mesi – incalza la Vice Presidente del Gruppo Misto – l’antica legge del taglione è letteralmente stata fatta propria dai capi di Israele con la volontà dichiarata di estirpare e distruggere Ḥamās. Questa organizzazione non è sinonimo di Palestina, ma è di stampo paramilitare e politico, vestito da religione islamica, sostenuto inizialmente dallo stesso Stato di Israele, così come già denunciato dall’Alto rappresentante UE per la politica estera Josep Borrell, per indebolire l’ANP, ovvero l’Autorità Nazionale Palestinese, e destabilizzare il campo arabo mediorientale. Al momento le stime parlano di un’ecatombe di vite umane. Tra i palestinesi i numeri sono raccapriccianti, sarebbero 50.000 di cui quasi 20.000 bambini e pare non esserci diplomazia che abbia la forza e il coraggio di arginare questo genocidio e massacro di vite umane. Lo hanno fatto – prosegue l’esponente di Opposizione – per loro migliaia di persone che non hanno avuto timore di sfilare per le vie del centro di Udine, nonostante gli agenti in assetto antisommossa e il clima di tensione generato dalle continue comunicazioni volutamente dicotomiche. Quanto accaduto invece nella mattinata di ieri, e riferito da alcuni esercenti, è da stigmatizzare: delle persone si sono presentate nei negozi per invitarli a tenere chiusi i battenti e le loro saracinesche nel corso del pomeriggio. Molti, anzi quasi tutti hanno seguito questo consiglio. E invece – conclude Pellegrino – giovani e meno giovani si sono stretti idealmente a un popolo, quello palestinese che da ottant’anni è ostaggio di una potenza militare occidentale e che oggi rischia di essere sterminato per le scelte scellerate e omicide di uno Stato governato da chi vede come unico obiettivo della loro sopravvivenza il genocidio di un’intera popolazione.”