Piano vaccinale, si accelera con il coinvolgimento delle strutture private. Delibera della giunta regionale. 10 euro a puntura
Non c’è nulla di meglio per far passare inosservato un provvedimento che utilizzare l’emergenza e chi meglio del commissario per l’Emergenza Covid, il generale Figliuolo poteva essere utilizzato, a sua insaputa, per coprire una operazione, certamente utile, ma che lascia aperte alcune perplessità. Come è noto Figliolo ha assegnato un obiettivo di somministrazioni di vaccini a tutte le regioni italiane, per il Friuli Venezia Giulia il traguardo è fissato in 6.140 inoculazioni al giorno e 42.981 a settimana già a partire dal periodo che va dal 16 al 22 aprile sulla base della reale disponibilità dei vaccini. Traguardo che la regione Fvg deve ancora raggiungere. Infatti secondo gli ultimi dati contenuti nel rapporto del governo sulla campagna vaccinale, dal 16 aprile la media è stata infatti di 5810 vaccini somministrati al giorno e le dosi inoculate in Friuli Venezia Giulia sono state inferiori alle 350.000. Di questo circa 240000 persone hanno ricevuto almeno la prima dose e poco più di 100000 (l’8,4% della popolazione) anche la seconda. Va aggiunto che è stato somministrato oltrr l’87% del totale delle dosi di vaccino ricevute, e altre sono considerate riserva precauzionale per consentire le seconde dosi anche in caso di mancato arrivo di qualche fornitura. Questi i dati non brillantissimi come del resto certificato dal sondaggio nazionale Adn kronos di pochi giorni fa che dimostra come la narrazione dei ‘migliori’ della giunta Fedriga si infrange contro l’opinione dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, che collocano la regione al quart’ultimo posto in Italia per la gestione dell’emergenza, vaccini compresi, peggio della Lombardia e di gran lunga la peggiore Regione del nord. Detto questo, di ieri, la dichiarazione roboante dell’ineffabile assessore alla salute Riccardo Riccardi che annuncia che: “Partendo dagli obiettivi fissati dalla struttura commissariale…. la macchina organizzativa del Friuli Venezia Giulia sta operando al 60 per cento della sua potenzialità e proprio per questo l’incontro di oggi con le rappresentanze sindacali è stato utile per definire quali sono le posizioni su un tema nel quale il ruolo del personale sanitario gioca un ruolo di primissimo piano”. In sostanza Riccardi ricorda come il target definito dal commissario Figliuolo di 6.140 somministrazioni al giorno entro domani 22 aprile sarebbe già stato conseguito e la percentuale di popolazione vaccinata in prima dose avrebbe raggiunto il 20 per cento, sulla base di un’adesione del 69 per cento. Va detto che i numeri, come è noto, si lasciano scrivere ed enunciare propagandisticamente soprattutto se le fonti non sono controllabili. Ma poco importa, verrebbe da dire, basta che in effetti si vada ad una accelerazione delle vaccinazioni unico vero viatico risolutivo alla pandemia. Basta però che l’operazione non venga utilizzata come cavallo di Troia per riproporre nuovi meccanismi di privatizzazione selvaggia in sanità. Infatti il lupo perde il pelo ma non il vizio e la vigilanza andrà intensificata nel dubbio che, sull’onda dell’emergenza, anziché riaffermare la necessità di una sanità territoriale pubblica si torni a propugnare la diffusione del business privato sulla pelle dei cittadini. A cosa ci riferiamo? Presto detto, il 16 aprile scorso, solo cinque giorni fa, la giunta Regionale ha emanato la delibera con all’oggetto “accordo tra la Regione Fvg, le case di cura private accreditate per il coinvolgimento nella campagna vaccinale anti covid- 19.
Si legge fra l’altro nella succitata delibera: “ Visto il Piano del Commissario straordinario per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale diffuso il 13 marzo 2021, elaborato in armonia con il Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, che fissa le linee operative per completare al più presto la campagna vaccinale incrementando la platea dei vaccinatori e il numero di punti vaccinali; Valutato che con l’aumentare della disponibilità dei vaccini è fondamentale aumentare il numero delle sedi vaccinali e garantirne la massima capillarità sul territorio e che a tal fine risulta importante il coinvolgimento attivo delle case di cura private accreditate e delle strutture ambulatoriali private accreditate, per procedere alla vaccinazione della popolazione regionale nel più breve tempo possibile… si decide di approvare, per i motivi espressi in premessa, l’Accordo tra la regione Friuli Venezia Giulia, le case di cura private accreditate e le strutture ambulatoriali private accreditate per il coinvolgimento nella campagna di vaccinazione nazionale anti covid-19 sottoscritto il 09.04.2021 allegato al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante”.
Si spiega poi nel succitato allegato che l’onere derivante farà carico alle attività finalizzate e/o delegate dalla Regione (“spese sovraziendali”) n. 52 “Costi covid-19 per gestione campagna vaccinale” e che le Aziende del Servizio Sanitario Regionale provvedono all’integrazione degli accordi locali sia dal punto di vista dell’organizzazione che dell’adeguamento dei locali. Si prevede che il trattamento economico per la remunerazione dell’effettuazione delle vaccinazioni è previsto dell’importo omnicomprensivo di 10 euro a inoculazione. Apparentemente la cifra è congrua, ma basta non si tratti del primo passo per ben altre “attribuizioni” da scippare al servizio pubblico, anche perchè se moltiplichiamo quei 10 euro per il numero dei vaccinandi presenti e soprattutto futuri, l’assegno milionario può divenatare una concreta e lucrosa possibilità.