Piccoli Ospedali, respinto l’ordine del giorno per riqualificarne il ruolo e le funzioni. Simona Liguori: “Persa una grande occasione, continueremo a sollevare il tema”
“Dispiace che il centrodestra in Consiglio regionale continui a non capire l’importanza di riqualificare il ruolo e le funzioni dei Piccoli Ospedali”. Questo il commento della consigliera Simona Liguori di CIVICA FVG, prima firmataria dell’ordine del giorno a sostegno dei Piccoli Ospedali regionali presentato oggi in Consiglio regionale e bocciato dalla maggioranza. A sottoscrivere il documento e i contenuti anche i colleghi Marco Putto di CIVICA FVG, Serena Pellegrino di Verdi-Sinistra Italiana, Rosaria Capozzi del M5S, Furio Honsell di Open Fvg, Andrea Carli, Massimo Mentil, Massimiliano Pozzo, Nicola Conficoni e Laura Fasiolo del Partito Democratico.
“Negli ultimi anni – ha spiegato Liguori – vi è stata una tendenza a indebolire i Piccoli Ospedali che sono stati relegati pressoché al ruolo di poliambulatori. Si tratta di strutture che potrebbero risultare cruciali nel fornire ai cittadini servizi sanitari di prossimità, alleggerendo la pressione sugli ospedali hub e consentendo l’ulteriore specializzazione degli ospedali spoke. Nonostante ci sia stato un importante investimento da parte della Giunta regionale a favore dell’esternalizzazione dei servizi alla sanità convenzionata e privata, lunghe liste di attesa obbligano ancora gli utenti al pendolarismo sanitario anche per visite ed esami di essenziale necessità e mettono in crisi soprattutto chi abita in provincia dove hanno sede appunto i piccoli ospedali. Gli ospedali di rete di Cividale, Gemona, Maniago e Sacile – ha sottolineato Liguori – andrebbero intesi come un importante patrimonio del nostro servizio sanitario regionale su cui riprendere ad investire per garantire servizi ai cittadini, ma chi oggi governa la Regione non li considera affatto importanti. Oggi è stata persa una grande occasione, ma continueremo a sollevare il tema in Consiglio regionale per puntare a garantire la continuità delle cure attraverso il potenziamento della collaborazione in rete tra le diverse strutture pubbliche (Piccoli Ospedali, Ospedali Hub e Spoke, case della comunità, COT etc.), punti di riferimento indispensabili specialmente per i fragili, gli anziani e i malati cronici assistiti al domicilio e nelle case di riposo”.