Plastica: mezza tonnellata di rifiuti all’anno per ogni europeo, ma ne ricicliamo appena un terzo
In questo luglio riparte una delle più importanti iniziative di sensibilizzazione contro la plastica usa e getta: è il Plastic Free July, campagna organizzata dalla Plastic Free Foundation che ogni anno coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, fornendo consigli utili a ridurre l’utilizzo di questo materiale. Forchette, bicchieri, bottigliette, sacchetti, una fila infinita di plastica. Farne a meno sembra quasi impossibile, ma a provarci in realtà ormai sono in tanti. Ma serve anche sfatare qualche mito.
I Dati
In Europa, ogni anno produciamo in media 500 kg di rifiuti a persona, la maggior parte dei quali proviene proprio dal packaging e dagli imballaggi dei prodotti che acquistiamo quotidianamente. Uno studio condotto dalla Ellen MacArthur Foundation ha stimato un aumento del 70% dei rifiuti globali entro il 2050. Significa che se non cambieremo rotta, entro lo stesso anno ci saranno più rifiuti di plastica che pesci negli oceani. Ma se la plastica viene associata all’inquinamento visibile negli oceani e per le strade, è anche il materiale più emissivo?
Importante sfatare i pregiudizi e considerare le alternative da vicino, grazie allo studio pubblicato nei giorni scorsi da Up2You Insight, che ha elaborato una classifica dei materiali utilizzati per il packaging in base alle emissioni di CO2 emesse per produrre un contenitore di un litro. A sorpresa, il prodotto più sostenibile risulta essere la bottiglia in plastica 100% riciclata, con “soli” 43g di CO2eq, pari a quasi 1/10 delle emissioni di una bottiglia di vetro. Al secondo posto troviamo il cartone con 54g di CO2eq. La plastica vergine, invece, è al terzo posto con 110g di CO2eq, nettamente più inquinante di lei è l’alluminio con 321g di CO2eq, per arrivare appunto – all’ultimo posto con il vetro, 428g CO2eq.
È vero che la plastica ha un impatto ambientale complessivamente più pesante rispetto al vetro e al cartone, ma è il materiale più leggero. Infatti, in media una bottiglia da un litro in PET pesa 36g, in cartone 31g e in vetro 400g. Inoltre, in Europa, esistono sistemi di riciclo avanzati per la plastica che consentono operazioni ad alta efficienza. Il problema semmai è che, secondo i più recenti dati della Commissione europea, appena il 30% di plastica viene riciclata, meno del 10% a livello globale. “Se da un lato non dobbiamo demonizzare il materiale in sé, dall’altro abbiamo il dovere di puntare al massimo: non solo il 10% di plastica riciclata, ma l’ambizioso traguardo del 100% di riciclato”, sottolinea Alessandro Broglia, Chief Sustainability Officer e Co-Founder di Up2You. “Importante poi destinare l’utilizzo della plastica a oggetti di lunga durata, aspetto che avrebbe un impatto significativo sulla riduzione complessiva. Il problema principale della plastica risiede infatti nell’usa e getta, una cattiva abitudine che crea ogni giorno una quantità pressoché infinita di rifiuti”.
Le aziende per prime possano fare la differenza, scegliendo di produrre o comprare materiali con un impatto minore sull’ambiente. Da qui parte il cambiamento, ma nell’attesa noi cittadini cosa possiamo fare? Up2You mette a disposizione una serie di consigli utili per fare la scelta giusta, ogni giorno, facendo attenzione ai messaggi poco chiari, come l’indicazione di “plastica riciclata” e “plastica riciclabile”. Il termine riciclabile si riferisce alla facilità di recupero del materiale, ma non significa che sia fatta di materiale riciclato. Altro consiglio, prediligere i prodotti sfusi, optando per quelli senza packaging, quando possibile. La plastica, si sa, per alcuni utilizzi è indispensabile, ma non dimentichiamo che ancora più del riciclo è senza dubbio preferibile il riuso. E, in questo, il vetro rimane il materiale da scegliere perché infinitamente riutilizzabile.