Pordenone: incontro elettorale con l’ex ministro Roberto Speranza. La sanità al centro del dibattito. Contestazioni da una sparuta minoranza No Vax
L’incontro elettorale con l’ex ministro della Salute e segretario nazionale di Articolo 1 Roberto Speranza presente ieri a Pordenone a sostegno della coalizione di centrosinistra e del candidato presidente alle regionali Massimo Morettuzzo è stato disturbato dal solito manipolo di No Vax che tuttavia non sono riusciti a bloccare l’evento. Speranza non si è lasciato intimidire ed è intervenuto a difesa della sanità pubblica mai come oggi in pericolo date le politiche della destra: “La sanità è il tema più importante per la vita delle persone, il diritto alla cure e all’assistenza deve essere non di pochi ma di tutti e la nostra piattaforma va in questa direzione.” Tra i temi toccati relativi al Fvg, che è stato ricordato possiede autonomia quasi assoluta sul comparto sanitario, la situazione critica di molte strutture, le liste d’attesa, la fuga del personale sanitario e la conseguente necessità di riaprire il dialogo con medici e infermieri per bloccare quella che è stata definita privatizzazione “strisciante” del sistema sanitario. Speranza ha spiegato: quella della destra è una proposta che tende a fare l’occhiolino ai privati, ma curarsi è un diritto indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza”. Come accennato in apertura l’intervento di Speranza è stato interrotto più volte da un gruppo di contestatori, poi allontanati dalla sala, contrari alla sua gestione durante la pandemia. Sulla vicenda da registrare il commento del segretario regionale del Pd Renzo Liva che era presente in sala: “Le contestazioni di oggi sono un esempio di quanto si sia radicata l’ideologia no vax durante il periodo pandemico, facendo da bacino di raccolta di un variegato mondo in cui si sono ritrovate anche frange estreme. Ho voluto ringraziare il ministro Speranza per il lavoro assiduo e i toni sempre pacati tenuti anche nei momenti più difficili, è stato un vero e saldo riferimento accanto ai ricercatori e a tutto il personale sanitario. Vanno ringraziate le forze ordine che con la loro presenza hanno permesso che la riunione si tenesse nonostante le manifestazioni d’intolleranza”.