Possibile trasferimento della centrale emergenza SORES da Palmanova a Udine. Una confusione, forse pilotata, che nuoce alla salute
Che la mancanza di trasparenza e l’equivoco come metodo di governo sia la cifra che regola la gestione by Riccardi della sanità del Fvg è cosa nota. Ecco arrivare l’ennesima prova, infatti secondo la più ovvia delle interpretazioni, il recente Decreto n. 135 dell’ARCS – Azienda Regionale Coordinamento Salute – pubblicato il 15 settembre scorso vede “l’individuazione di una nuova sede aziendale idonea ad ospitare l’attività istituzionale (uffici, SORES, Centro di Formazione)”. Sembra cosa di poco conto ed invece ciò significa spostare la Centrale dell’emergenza da Palmanova a Udine visto che la Legge regionale n. 27 del 2018 stabilisce che l’ARCS deve avere sede a Udine. Almeno questa è l’interpretazione data da varie fonti non ultima quella esplicitata in una nota del consigliere regionale Walter Zalukar, in genere molto bene informato sulle questioni sanitarie. Secondo Zalukar in questo modo si completerebbe il disegno di porre il centro dell’emergenza nel capoluogo friulano e svuotare Trieste, anche se va detto che Palmanova è già provincia di Udine. Insomma la polemica così posta non è del tutto comprensibile, diverso è se si ragiona sulla opportunità o meno della centralizzazione di quel servizio, in questo caso il problema nonè di per se lo spostamento di indirizzo ma l’opportunità di mantenere la gestone unica su scala regionale, su questo si dovrebbe discutere. Secondo Zalukar tutto sarebbe all’interno di un disegno assai ben congegnato, racconta il consigliere triestino, che vede la prima tappa nel 2017 con la chiusura del 118 a Trieste e la concentrazione delle Centrali operative 118 a Palmanova per proseguire, aggiunge, con la seconda e ultima tappa e con lo spostamento definitivo della Centrale unica regionale del 118 a Udine. Ai primi “allarmi” lanciati dal capoluogo giuliano si è poi aggiunto, spiega in sostanza sempre Zalukar, l’intervento “chiarificatore” dell’assessore alla salute che smentisce al quadrato, nel senso che prima assicura che tale quadro (il trasferimento) «non esiste», per poi ammettere che riguardo alla sede della Centrale unica 118 , «il tema entrerà nel piano dell’emergenza urgenza». Il quadro che per l’Assessore «non esiste» commenta Zalukar, è definito nero su bianco dal Programma Preliminare degli Investimenti 2021, che prevede l’individuazione di una nuova sede dell’ARCS idonea ad ospitare l’attività istituzionale, specificando che vi è compresa la Centrale 118. E visto che la sede di questa Azienda è fissata per legge a Udine la conseguenze pare ovvia. Questo è scritto su un documento ufficiale della Regione, chiosa Zalukar, il tema è troppo importante per consentire qualsiasi ambiguità. Ma le preoccupazioni per quanto potrebbe avvenire al servizio, che come è noto non brilla per efficienza, sono diffuse e relative non solo al cambio di sede. Oggi sul tema si esprime anche il sindacato regionale FIALS (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità) che in una nota esprime grande preoccupazione a seguito della paventata possibilità di spostamento della SORES a Udine. La notizia, scrive la FIALS “si è immediatamente diffusa fra gli operatori regionali e ha suscitato non poche perplessità e interrogativi sul futuro dell’emergenza sanitaria territoriale nella regione FVG. Neanche le dichiarazioni del Vicepresidente e Assessore alla Salute Riccardi alla stampa hanno fugato le nostre preoccupazioni, in quanto tale ipotesi non viene confermata ma nemmeno smentita, rimandando le possibili decisioni al nuovo piano dell’emergenza sanitaria, senza però una puntuale definizione delle tempistiche.
FIALS si è sempre adoperata per il miglioramento del sistema di emergenza regionale, e continuerà a farlo, monitorando le problematiche, e proponendo soluzioni derivanti dall’esperienza degli operatori sul campo. Il sistema delle Centrali operative provinciali o di area vasta continua a essere a nostro avviso la soluzione più idonea per garantire la migliore risposta possibile ai cittadini; garantendo inoltre la creazione di una rete fra centrali che debellerebbe problematiche di blackout e/o malfunzionamenti tecnologici, in quanto queste ultime fungerebbero da backup reciproco con la possibilità di subentrare automaticamente nel caso di malfunzionamento di una di esse, garantendo così continuità e sicurezza al sistema di emergenza regionale, agli operatori e ai cittadini”.