Pronto soccorso. Cosolini (Pd): criticità, centro destra affronti i problemi
“La risposta del direttore di Asugi Antonio Poggiana di fronte al drammatico appello degli operatori del pronto soccorso lascia interdetti. Che un manager apicale in servizio in Regione da molti anni e da almeno 4 al vertice dell’azienda giuliana se la cavi attribuendo la situazione odierna ai tagli di posti letto di otto anni fa è inaccettabile per una ragione molto semplice: quei tagli, compensati in Fvg dall’aumento tra l’altro dei posti nelle Rsa, sono stati l’adeguamento ad un decreto ministeriale che fissava parametri nazionali”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd) replicando alle dichiarazioni del direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi), Antonio Poggiana, in merito alle criticità che sta vivendo il pronto soccorso di Trieste. “È chiaro che un super manager della sanità pubblica, quando firma il contratto, accetta di gestire in base alle normative di riferimento, se non le condivide o non lo ritiene possibile può decidere di andare a fare altro – spiega il dem. Poggiana le ha accettate e quindi aveva 4 anni per affrontare i possibili problemi potenziando i servizi territoriali, lavorando per evitare la fuga dei professionisti dal pubblico verso il privato, ascoltando le preoccupazioni e gli allarmi, tenendone conto invece che manifestare fastidio quando l’esasperazione diventa protesta pubblica”. “La realtà – continua la nota – è che dietro la superficie esterna del ritornello ormai rituale del ringraziamento dei professionisti per i sacrifici c’è un clima aziendale che il dialogo sembra amarlo poco e le critiche costruttive ancor meno. Le risorse certo non mancano, tra disponibilità regionali, fondi del Pnrr ecc., e quindi chi è pagato per far funzionare il sistema, che vuol dire rendere da un lato adeguato il servizio ai cittadini e dall’altro migliori le condizioni di chi lavora in trincea, lo faccia invece che arrampicarsi sugli specchi”. “Se poi ci sono responsabilità politiche nella situazione di oggi è bene guardare a chi governa la sanità regionale ormai da quasi cinque anni – conclude Cosolini. È il momento di finirla con il negare o sminuire i problemi e pensare invece, politica e tecnici, ad affrontarli: un dovere verso i cittadini e verso chi quotidianamente in sanità lavora in condizioni sempre più difficili”.