Proprio non riesce a farne a meno.
Il pluriscrannato primo cittadino della capitale del Friuli si dice pronto a rinnovare il suo tenace e mai domo impegno, ma anche a nutrire la giusta aspirazione per altri ruoli elettivi, visto che dal 1993 non riesce a fare altro. E come dargli torto. Conosciuta la sua esperienza, tutti noi ne sentiamo grande bisogno, o almeno la metà non aspetta altro. Perché, dunque, non rivederlo a Palazzo d’Aronco o ancora in qualche assemblea elettiva, sfigurerebbe? Non sarà che i critici di questa onesta decisione sono solo un po’ invidiosi di un successo più che decennale? Chissà quale ruolo avrà avuto poi il suo mentore del palazzo affrescato dal Tiepolo nel fomentare questo atteso anelito. In realtà, ed è dura ammetterlo, almeno per l’altra metà, il piccolo Friuli meriterebbe qualcosa di più. Ma questa è un’altra storia o forse è il caso di darsi da fare e passare dai buoni propositi ai fatti, sapendo, però questa volta, che i numeri contano e che qualche storica aspettativa avrà necessità almeno di studiarli attentamente. Infatti, spesso la realtà supera la fantasia. Zihal