Province: Spitaleri (Pd), Roberti insulta intelligenza e buon senso: “Enti elettivi inutili per funzioni amministrative”
“Dire che serve un ente elettivo di primo grado per svolgere mere funzioni amministrative è insultare intelligenza e buon senso dei cittadini di questa regione. Un assessore agli Enti locali sa che le funzioni amministrative le disbrigano dirigenti e funzionari, non certo consiglieri provinciali, assessori e presidente della provincia. Bontà sua, Roberti sostiene che al momento non serviranno 10 (dieci) assessori, ma spicca con evidenza che si è pensato alle province elettive senza sapere prima cosa debbano fare e perché si voglia un ente di primo grado se non per farne nuove poltrone”. E’ l’appunto dell’esponente del Pd Fvg Salvatore Spitaleri a quanto dichiarato dall’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti in merito agli Enti provinciali che la Giunta Fedriga vuole reintrodurre nello Statuto del Friuli Venezia Giulia.
“Le funzioni che prima avevano le province possono essere tranquillamente svolte da enti territoriali, senza ricorrere a province elettive” spiega Spitaleri, esemplificando che “le funzioni di edilizia scolastica possono andare in capo agli ATER, quelle di manutenzione stradale a FVG Strade, mentre per il supporto ai Comuni servono uffici condivisi non assessori provinciali”.
Riferendosi alle ipotesi di costituzione di province autonome formulate dall’esponente della Lega Pietro Fontanini, Spitaleri rileva che “l’evocazione di Trento e Bolzano equivale a chiedere la chiusura della Regione FVG. Se è questo ciò che vuole la Lega di Fedriga e Roberti, si tratta di un azzardo su cui varrebbe la pena confrontarsi ad esempio con il presidente di Confindustria Alto Adriatico”.
Una regione, che si dice speciale e autonoma, con poco più di un milione di abitanti ha bisogno di una amministrazione snella e questa – sottolinea Spitaleri – è la riforma che ci si attende da Fedriga. Probabilmente sarà un’altra fatica che dovrà in futuro sobbarcarsi il centrosinistra, dopo gli anni da cicala di Fedriga e Bini”.