Punto nascita di San Vito: il Tar accoglie il ricorso del Comune ma c’è il rischio che sia una vittoria di Pirro
Il Tar ha accolto il ricorso presentato dal Comune di San Vito sulla sospensione del punto nascite che tante polemiche e mobiltazioni aveva provocato, ma il rischio è che si trattai di una vittoria di Pirro in quanto anche se il tribunale ha dichiarato illegittimo il decreto con cui la Regione ha disposto la sospensione del servizio, la sentenza non andrà a influire sulle sorti del punto nascita che resterà chiuso visto che non pare che la Giunta regionale abbia intensione di tornare sui suoi passi. Ovviamente la notizia della sentenza sta provocando commenti sorattutto da prte delle opposizioni.
Secondo il consigliere regionale del Pd si tratta di una pesante sconfitta per Fedriga e Riccardi che evidentemente, nel sospendere l’attività, hanno fatto un’assurda forzatura.Il pronunciamento conferma le ragioni della protesta contro un provvedimento che il Pd ha subito avversato, spiega Conficoni, perché tanto inaccettabile quanto ingiustificato. “Prima delle elezioni regionali, infatti, accogliendo un nostro ordine del giorno Fedriga si era impegnato a preservare l’apprezzato servizio. Una promessa tradita poco dopo il voto nonostante la struttura non abbia mai mancato la soglia minima di 500 parti l’anno”.
La consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) chiede all’assessore regionale Riccardi “di non nascondersi dietro i cavilli, modificando una parte degli atti amministrativi che hanno portato alla sospensione sine die del Punto nascite di San Vito al Tagliamento, riaprendo immediatamente la struttura. Un atto ormai quasi dovuto, così come richiesto dalla petizione sottoscritta da 14.986 firmatari e da noi sostenuta in sede di Consiglio regionale”. “Con la revoca della convenzione con il Policlinico San Giorgio di Pordenone – aggiunge l’esponente pentastellata – la riapertura di San Vito diventa più che mai necessaria. Questa struttura e quella di Latisana hanno sempre espresso numeri importanti che non richiederebbero nemmeno la necessità di deroghe ministeriali, se solo la politica lo volesse”.
“Ricordiamo ancora come, nel vicino Veneto, il presidente Zaia, di cui qualcuno si ricorda solo per il terzo mandato, festeggia ogni anno – precisa Capozzi – il record del punto nascite di Portogruaro, dove sono nati 273 bambini nel 2023 e circa 300 nel 2024”.
“Una migrazione continua ed evidentissima – sottolinea la rappresentante del M5S – si verifica dalla nostra regione verso le strutture venete, resa purtroppo necessaria dall’indebolimento del sistema di quelle specifiche zone del Friuli Venezia Giulia”.
Anche Serena Pellegrino di AVS interviene con una nota: “La sentenza del TAR FVG che dichiara illegittima la sospensione del punto nascite di San Vito al Tagliamento è una vittoria dei tanti cittadini e cittadine che si sono schierati contro la decisione affrettata della giunta Fedriga.” dichiara la consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino
“E’ una vittoria della sanità pubblica. Ora la politica faccia il suo dovere: Riccardi ritorni sui suoi passi, garantisca i livelli di sicurezza della struttura tramite l’azione dell’AsFO, e si riapra il prima possibile il reparto.
Alleanza Verdi e Sinistra è da sempre stata in piazza e al fianco dei cittadini che hanno combattuto per il diritto alla sanità pubblica e continuerà ad esserlo adesso ancora con più forza.” conclude Pellegrino.
Conferme alle parole di Pellegrino arrivano anche dal segretario regionale di Sinistra Italiana Sebastiano Badin secondo cui “La sentenza del TAR che dichiara illegittime le modalità di chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento dovrebbe essere l’occasione per la Giunta regionale di tornare sui propri passi e assumere il personale necessario ad assicurare i parti in sicurezza, parti che avrebbero superato le 500 unità anche nell’ anno della chiusura”. “Si riapra il Punto Nascita di San Vito al Tagliamento. Senza medici a gettoni e si garantisca il diritto alla salute nel Friuli occidentale, già sottoposto ad una offensiva che riguarda anche le operazioni oncologiche nel nosocomio di Pordenone e al CRO. Riccardi, conclude Badin, colga l’occasione per rimediare agli errori fatti.”