Putto (Civica): “Accorpamento scolastico, le decisioni calate dall’alto mettono in difficoltà i territori”

L’accorpamento degli Istituti Comprensivi portato avanti dalla Regione in ossequio alle indicazioni statali continua a sortire effetti negativi che si riverberano nei Comuni, tra insegnanti, lavoratori e famiglie del Friuli Venezia Giulia. Da subito, mi sono opposto a questi accorpamenti calati dall’alto: oltre a non essere necessari andavano nella direzione opposta auspicata per risolvere i problemi del mondo della scuola. Una scelta accentratrice imposta che sta minando le diverse offerte formative e le specificità di scuole Primarie e Secondarie di Primo grado. L’emendamento che ho presentato durante la manovra di Bilancio assieme ad altri dei colleghi dell’opposizione non è stato minimamente considerato e adesso iniziano a vedersi i risultati.  Gli accorpamenti sono una sconfitta, lo ammettono anche le Amministrazioni comunali guidate da sindaci “affini” alla maggioranza in carica, come quella di Prata di Pordenone, che a mezzo stampa informa come la Regione abbia respinto la richiesta di prorogare al prossimo anno scolastico 2024/2025 l’accorpamento delle scuole locali con quelle di Brugnera. A livello nazionale, altre Regioni hanno manifestato perplessità sugli accorpamenti, mentre il Friuli Venezia Giulia invece ha ritenuto di non alzare la voce ed eseguire pedissequamente la linea del Ministero e del Governo Meloni. Una Regione autonoma come la nostra, a fronte anche delle risorse in campo, poteva prendere tempo per condividere un percorso condiviso e intervenire con lungimiranza e visione, che purtroppo anche in questo settore manca. La strada presa dal Centro destra in materia di istruzione indebolisce il sistema pubblico e di conseguenza influenzerà negativamente la quotidianità di migliaia di famiglie e studenti.