Sanità regionale pubblica in picchiata, non garantiti i servizi ai cittadini. Denuncia delle opposizioni, dati dichiarati da Riccardi parziali o fasulli

Un momento di riflessione partecipato e stimolante quello andato in scena oggi nella sede della CGIL di Udine dove sotto la lente dei consiglieri regionali di centrosinistra, dell’Associazione Costituzione 32, dei Comitati dei piccoli ospedali, dell’associazione Diritti del Malato e di diversi rappresentanti degli operatori sanitari è finito l’annunciato riordino del Servizio sanitario regionale con l’analisi critica dei dati forniti dalla consulenza di AGENAS, che secondo il Presidente Fedriga e l’assessore Riccardi dovrebbero essere proprio alla base di una annunciata ennesima riforma. Ad aprire l’incontro è stata la consigliera regionale Simona Liguori del gruppo Patto per l’Autonomia-Civica Fvg. «Il titolo della tavola rotonda di oggi, “Allarme sanità” – ha spiegato Liguori – riassume perfettamente lo stato dell’arte dei nostri ospedali dove si profilano ulteriori tagli di posti letto e sottolinea come le cure domiciliari siano uno dei presidi messi in serio pericolo dalle scelte della Regione. In Friuli Venezia Giulia ci sono circa 500 mila persone affette da malattie cronico degenerative: molte di queste persone necessitano di assistenza domiciliare e di cure palliative che vanno implementate per non condannare questi malati a ulteriori sofferenze dovute a continue migrazioni tra pronto soccorso e casa. Le Reti delle Cure Palliative e della Terapia del dolore – ha concluso Liguori – vanno portate avanti sostenendo i tanti professionisti medici, infermieri, psicologi e assistenti sociali che si sono formati frequentando corsi e master anche pagati di tasca propria e che devono essere messi nelle condizioni di lavorare all’interno di organizzazioni che li valorizzino».

L’incontro è proseguito con la disanima delle “anomalie” dei dati diffusi dalla Regione da parte della della rappresentante dell’Associazione Costituzione 32, On. Laura Stabile, che ha relazione con una analisi critica dei dati forniti da AGENAS che dovrebbero essere alla base di tale riordino e che vengono presi “a la carte” dall’assessore Riccardi, evidenziati quando sono positivi o presunti tali e omessi quando dimostrano in maniera inequivocabile la deriva negativa, l’avvitamento del sistema sanitario pubblico di cui è il principale responsabile. Dopo l’intervento tecnico di Laura Stabile si sono alternati al microfono rappresentanti sindacali che hanno evidenziato come il sistema si stia pericolosamente avvicinando a un pericoloso non ritorno con fuga di personale e conseguente impossibilità di fornire un servizio pubblico cn il palese scopo “politico” di favorire la sanità privata.

Hanno chiuso gli interventi dei consiglieri regionali d’opposizione presenti all’evento. Secondo la pentastellata Rosaria Capozzi nonostante gli importanti stanziamenti “assistiamo ad una risposta poco efficace per i cittadini, dove non si arginano i problemi che ci vedono tutti coinvolti, in primis le lista di attesa. Agenas ci rappresenta dati da cui si evince una situazione positiva della nostra Regione, ma non ci spiega allora perché ci siano i disservizi sofferti dai cittadini”. “La sanità regionale, aggiunge Capozzi, ormai rappresenta solo i nostri amministratori, tradendo un principio fondamentale sancito nella nostra costituzione che è quello dell’uguaglianza, perché non tutti i cittadini possono ricorrere a visite private o anticipare i soldi necessari per affrontare percorsi privati e poi chiederne il rimborso, laddove questo sia possibile”. “Questo sistema – conclude Capozzi – svilisce la nostra sanità pubblica, senza valorizzare chi ci lavora, sta colpendo le fasce più deboli”.
Duro l’intervento del Consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra Fvg: “L’analisi critica dell’Associazione “Costituzione 32″ dei dati presentati da Riccardi sul sistema
sanitario regionale ha mostrato come i dati di Riccardi, per ottenere i quali l’Assessore ha già fatto spendere alla Regione molte migliaia di euro, e che l’agenzia AGENAS comunque avrebbe rilevato, non appaiono allineati ad altri dati che le stesse aziende producono. I posti letto a Trieste, i codici di pronto soccorso bianchi e verdi, ecc. hanno significative discrepanze. Soprattutto, i dati presentati da Riccardi sono aggregati e non permettono di fare emergere le disparità in regione. Invece di produrre cifre autoassolutorie. Riccardi dovrebbe spiegare perché le liste d’attesa non si accorciano e perché c’è una fuga di dipendenti dal settore pubblico mai vista prima, da quando il centrodestra si è insediato al potere, ovvero 6 anni fa.”
La Consigliera Dm Manuela Celotti (Pd) ha evidenziato la gravità della situazione con migliaia di cittadini che rinunciano alle cure: «Con il 9,8 per cento di cittadini che rinunciano a curarsi, il Friuli Venezia Giulia ha serio problema di equità sociale nell’accesso alle cure, ha speigato la consigliera Pd. Proprio per questo è indispensabile che venga garantito il diritto al rimborso sancito dalla legge regionale 7 del 2009 per le prestazioni fatte da privato quando il sistema pubblico non riesce a garantire visite ed esami nei tempi della ricetta». Secondo Celotti «è fondamentale ripartire dai territori e sollecitare gli amministratori locali affinché diventino protagonisti del rilancio della sanità territoriale, peraltro previsto dal Pnrr». Infine, conclude, «non si può tagliare ancora sugli ospedali, che in questa regione, in rapporto alla popolazione, sono meno numerosi della media nazionale, e soprattutto non si può pensare di proporre le specializzazioni come soluzione dei problemi. Questa situazione assolutamente critica va ammessa con chiarezza, per poi partire con una seria revisione del sistema che coinvolga gli operatori della sanità, i sindaci e il terzo settore».