Quando c’era lui (e non lei) i treni arrivavano in orario. Fermata ad hoc per il Ministro Lollobrigida. Come nel film di Totò “Destinazione Piovarolo”
Povero ministro Lollobrigida, vittima di se stesso che come un pendolare qualsiasi ha dovuto provare l’Italia delle meraviglie, non quella decantata dalla sua compagna, pardon camerata, di governo Santanchè, ma quella dei patimenti di chi è costretto a spostarsi lungo lo stivale. Eppure doveva sapere il Lollo nazionale che solo quando “c’era lui” (e non lei) i treni arrivavano in orario. L’episodio è noto e confermato anche da Trenitalia. Infatti contrariamente ad un signor Rossi qualsiasi, il signor ministro ha fatto valere la sua carica usufruendo di una “fermata straordinaria” del Frecciarossa Torino-Salerno alla stazione di Ciampino. Secondo il Fatto Quotidiano che ha raccolto la notizia da alcune fonti informali ma non smentite si è trattato di una «fermata ad hoc». Infatti il Frecciarossa 9519 in partenza da Torino alle 7 aveva accumulato un ritardo di 111 minuti e Lollobrigida salito sul treno alla stazione Termini alle ore 12 per andare a Napoli Afragola e da lì per proseguire verso Caivano rischiava di disertare l’appuntamento dove era atteso per l’inaugurazione di un parco. Sfortuna ha voluto che un guasto sulla tratta da Roma a Napoli (da Salone a Labico) ha fatto decidere a Trenitalia di dirottare Frecce e Intercity sulla “vecchia” Roma-Napoli. Ma come sanno bene i viaggiatori degli italici servizi di trasporto, si è verificato un altro problema tecnico tra Zagarolo e Valmontone. Questo ha causato un altro ritardo tra Termini e Ciampino. Il ministro doveva andare a Caivano e poi tornare a Roma per partecipare all’imperdibile trasmissione Avanti Popolo di Nunzia De Girolamo. A quel punto, hanno spiegato fonti vicine al regime, la soluzione è stata quella di fare una “sovranista” fermata ad personam consentendo così al ministro di bruciare le tappe. Insomma più che di sovranità alimentare si è trattato di un caso di sovranità ministeriale. Fin qui una storia italica di privilegi e privilegiati che abbiamo già visto molte volte, una di quelle che però tanto fanno imbufalire il “popolo” sulla cui benedizione contano tanto nella destra. L’episodio ricorda fra l’altro il mitico Film con Totò “Destinazione Piovarolo” dove il capostazione (Totò) per favorire un Ministro (guarda caso fascista) fece fermare il treno che, nell’epoca dove l’orario era sacro, era un rischio altissimo. A Totò non andò benissimo e speriamo che agli odierni funzionari di Trenitalia vada meglio. Già l’episodio farebbe gridare vendetta, ma è la spiegazione data dall’entourage del ministro che fa impallidire anche la sceneggiatura del Film di Totò: «l’assenza del governo, spiegano dal Ministero, sarebbe stata una delusione sia per le tante persone presenti che attendevano l’inizio dell’evento, soprattutto per bambini e studenti accorsi sotto la pioggia nella scuola e al parco, sia per le istituzioni. Il treno purtroppo aveva circa 100 minuti di ritardo. Per non deludere i cittadini e per rispettare l’impegno preso con la comunità di Caivano, il ministro sarebbe andato perfino a piedi». Come deludere i bambini che evidentemente aspettavano Lollobrigida come fosse Babbo Natale e per di più a ridosso della “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Sarebbe stata una crudeltà insopportabile.