Quando i nodi vengono al pettine, la posizione del Comitato del Sanvitese salute pubblica

Nel maggio del 2022 il Comitato del Sanvitese salute pubblica, ha avuto modo di incontrare l’assessore Riccardi presente a Pordenone per una conferenza di area vasta con i sindaci della Destra Tagliamento, rei di essersi astenuti in maggioranza nella votazione del PAL.
In quell’occasione abbiamo chiesto di non rinnovare la convenzione col San Giorgio, che sarebbe scaduta a fine giugno, a causa della denatalità, e per rinforzare l’attività e l’organico medico e ostetrico, del punto nascita dell’ospedale di San Vito, che come sappiamo aveva sempre rispettato l’obiettivo sul numero dei parti ed era stato rinnovato totalmente nel 2011 con cospicui finanziamenti pubblici.
Con la caratteristica modalità sprezzante, Riccardi, ha respinto la nostra proposta dicendo che la convenzione non l’aveva fatta lui e che la stessasi sarebbe esaurita nel momento in cui l’ostetricia di Pordenone si sarebbe trasferita nel nuovo ospedale, punto.
Oggi leggiamo sui giornali che il 15 giugno di quest’anno, quindi tre anni dopo la nostra richiesta, chiuderà la convenzione, in anticipo di 6 mesi rispetto a quanto previsto nel piano attuativo del 2025, senza che il trasferimento si sia realizzato, per poter fare in modo che il personale specializzato del punto nascita del San Giorgio venga assorbito dall’ospedale di Pordenone. Esattamente nella logica che gli avevamo prospettato, solo che questa volta l’ospedale da salvare è quello di Pordenone…

Ci chiediamo come il vetusto reparto del civile possa affrontare un ulteriore carico di nascite, se ne prevedono 50 in più al mese, dopo che dalla chiusura dell’ostetricia di san vito, ha dovuto adattare gli spazi inadeguati, spesso già sovraffollati, per rispondere ad un nuovo incremento non programmato.
Come Comitato del sanvitese per la salute pubblica riformuliamo la nostra richiesta di riaprire il punto nascita di San Vito per offrire alle mamme e ai neonati, un ambiente rinnovato e adeguato, non solo per le degenze ma anche nelle sale parto, compresa la vasca per la nascita in acqua, e la sala operatoria e sicuro per la presenza della pediatria e terapia intensiva.

Aspetti sul personale
Sulla trovata di smentire i catastrofisti dicendo che il pubblico fa attrazione per il personale sanitario, vorremmo smentire Riccardi nelle sue sicurezze:
1 gli operatori in realtà finora avevano scelto di starsene ben tranquilli al San Giorgio;
2 lo spostamento ora degli operatori dal privato al pubblico è la dimostrazione di quanto da noi affermato molte volte, cioè che le convenzioni con il privato hanno dissanguato gli organici della sanità pubblica
3 Evidenziamo che “quando si vuole si può” infatti in questa occasione l’assessore Riccardi ha dimostrato che poteva benissimo non rinnovare la convenzione con il San Giorgio già dal 2022, per favorire il mantenimento del punto nascita di San Vito, efficente, pubblico e decentrato che serviva un territorio ai confini della regione, invece poco più di un anno dopo l’ha chiuso per mancanza di sicurezza dovuto alla carenza di personale, motivo dichiarato oggi per la chiusura anticipata della convenzione.

Il vero motivo, ora ancora più evidente, è stata la volontà politica di penalizzare un territorio, sempre attivo e attento alle politiche sanitarie, come la petizione sottoscritta da oltre 15mila cittadini dell’ambito, ha dimostrato… cittadini che non dimenticheranno. Garantite la salute di donne e neonati: riaprite il punto nascita pubblico a San Vito!

Comitato del Sanvitese salute pubblica