Quattro anni senza contratto. Domani lo stop del trasporto pubblico locale. Manifestazione regionale a Gorizia

«Un atteggiamento dilatorio e pretestuoso, che indica l’assenza di qualsiasi forma di rispetto per i lavoratori». È quanto imputano alle associazioni datoriali del trasporto pubblico locale i sindacati di categoria di Cgil-Cisl–Uil, Cisal e Ugl, alla vigilia dello sciopero nazionale di 24 ore indetto per domani. La protesta, che come di consueto sarà organizzata nel rispetto delle fasce orarie garantite, coinvolge in regione circa 2mila lavoratori del settore (esclusa Trenitalia, mentre sono coinvolte le Ferrovie Udine Cividale): sul tavolo la richiesta di rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2017, quindi più di quattro anni fa. «I lavoratori del trasporto pubblico locale meritano rispetto e hanno il sacrosanto diritto di ottenere l’adeguamento del salario e il riconoscimento della propria professionalità», si legge in un volantino firmato dai segretari regionali Valentino Lorelli (Filt-Cgil), Antonio Pittelli (Fit-Cisl), Michele Cipriani (Uiltrasporti), Pierpaolo Saccavini (Faisa Cisal) e Attilio Grosso (Ugl). «Nonostante la quarta ondata della pandemia abbia aggravato le criticità  che caratterizzano il settore da tempo – sostengono –  gli autoferrotranvieri- hanno continuato a svolgere diligentemente il proprio servizio per la cittadinanza, in condizioni di lavoro difficili e rischiose, con senso di responsabilità̀ e spesso mettendo a rischio la propria sicurezza per garantire il diritto alla mobilità degli stessi cittadini». Un impegno, rimarcano i sindacati, che le controparti continuano a non voler riconoscere in modo adeguato. «Le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, nonostante le cospicue risorse passate e future destinate al settore e il percorso individuato con l’accordo del 17 giugno scorso, secondo il quale si sarebbe dovuti giungere al rinnovo entro il 30 novembre 2021, hanno perseverato nel proprio atteggiamento dilatorio», si legge ancora nel volantino. Ad accrescere il disagio e il senso di frustrazione dei lavoratori una situazione regionale caratterizzata, anche in seguito all’ultima gara, «da livelli di produttività del personale e di qualità del servizio molto elevati e da una situazione contingente del mercato del lavoro che rende sempre più complicato reperire autisti disposti a lavorare in questo settore». Ragioni e rivendicazioni, queste, che verranno ribadite in occasione del presidio convocato dalle 10 alle 12 di domani mattina a Gorizia, davanti alla sede di Tpl Fvg, in via Caduti di An Nasiriyah.