Questa mattina a Cividale flash mob in difesa della sanità pubblica

La consigliera regionale Simona Liguori (CIVICA FVG), insieme ai Comitati organizzatori “Io voglio l’ospedale a Cividale” e “Tutela della Salute nelle Valli del Natisone e a rappresentanti consiglieri comunali di San Leonardo Civica, ha partecipato questa mattina a Cividale al flash mob in difesa del diritto alla salute delle persone che vivono nelle Valli del Natisone e nel territorio del Cividalese.
L’iniziativa ha voluto accendere i riflettori sulle difficoltà che i cittadini di queste aree incontrano nell’accedere ai servizi sanitari per le criticità delle liste di attesa che spingono gli utenti spesso con disabilità e malattie croniche a continue migrazioni sanitarie in territori distanti.  Durante l’evento, i partecipanti hanno ribadito la necessità di preservare e potenziare l’offerta sanitaria nel territorio, evidenziando l’importanza di garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica, un accesso equo alle cure e all’assistenza. Il flash mob rappresenta un chiaro appello alle istituzioni regionali affinché venga tutelato il fondamentale diritto alla salute per le comunità del Cividalese e delle Valli del Natisone.

A Cividale era presente anche una delegazione di Allenza Verdi Sinistra, a fianco dei Comitati per ribadire, si legge in una nota: – la contrarietà al piano della destra di chiudere il Pronto intervento di Cividale nelle ore notturne. Un disservizio ed un grave pericolo per la salute pubblica delle persone nelle Valli del Natisone e nel cividalese. Frutto di logiche neoliberali di “bilancio” che nulla hanno a che fare con l’idea stessa del Sistema sanitario nazionale;
– la contrarietà alla proposta di sospendere per poi chiudere il Consultorio. Importante presidio per l’interruzione volontaria di gravidanza e per le consulenze genitoriali. Un attacco alla dignità ed ai diritti delle donne da parte della destra nazionale e regionale;
– la proposta di potenziamento della rete di guardie mediche e medici di medicina generale;
– la critica profonda ad una sanità sempre più privata e la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto sanitario, sempre più costrette a straordinari e carichi di lavori non degni di un paese civile e con stipendi ancora inferiori rispetto agli altri paesi europei o a nuove figure kafkiane come i gettonisti.”