Raccolta firme di gruppi ambientalisti contro il Giro d’Italia sul Lussari: troppo pesante l’impatto delle infrastrutture
Secondo il programma annunciato la carovana del Giro d’Italia 2023 dovrebbe arrivare sul monte Lussari. Le associazioni ambientaliste friulane sono fortemente contrarie e per una ragione precisa: “per il pesante e trasformativo impatto di infrastrutture che questo evento necessariamente comporterà. I primi effetti (cemento sulla salita) si stanno già vedendo, purtroppo”, si annuncia. Per queste ragioni Legambiente, assieme a FIAB FVG, Italia Nostra FVG, Mountain Wilderness, e WWF ha attivato una petizione online per fermare la corsa. Questo l’appello che si può sottoscrivere su change.org : “Non sono molte le località meta e riferimento di 3 popoli, di chi professa una determinata fede religiosa, punto di arrivo del Cammino Celeste in Italia e, nello stesso tempo, ad essere considerate un autentico “santuario” anche per quanto riguarda il paesaggio e le bellezze della natura. Stiamo parlando del Monte Santo di Lussari, naturalmente. FIAB FVG – coordinamento regionale, Italia Nostra FVG, Legambiente FVG, Mountain Wilderness, il WWF e moltissime persone che si sono espresse a titolo personale, sono fortemente contrari all’arrivo di tappa della carovana del giro d’Italia annunciata per il 2023 sul Lussari, per il pesante e trasformativo impatto di infrastrutture che questo evento necessariamente comporterà. I primi effetti si stanno già vedendo, purtroppo. Siamo in molti, amanti della bicicletta, che chiediamo fortemente da molti anni, che la ciclovia Alpe Adria sia completata nel tratto che da Moggio porta a Gemona. Ma siamo altrettanto fortemente contrari all’arrivo “sensazionalistico” di una tappa sul Lussari, località già sufficientemente nota ed apprezzata. Noi crediamo che la bicicletta sia amica di un futuro desiderabile. Così come lo sono i paesaggi, i torrenti, i pilastri di roccia, il legno, un fiore, una campana e un bimbo. La saggezza abita il limite e accende il desiderio di preservare ciò che ci è caro. Firma per dire NO all’arrivo di tappa sul Lussari e per dire SÌ al completamento della ciclovia Alpe Adria. La petizione rimarrà aperta fino all’otto di settembre e le firme verranno trasmesse agli Enti coinvolti nella decisione e ai principali portatori di interesse”. La petizione, che a poche ore dal suo avvio ha già raccolto centinaia di sottoscrizioni (a questa mattina mercoledì 10-08 quasi 2000), terminerà l’8 settembre e le firme saranno presentare agli enti coinvolti. Ovviamente la prima replica all’iniziativa è arrivata dal patron della corsa rosa in Fvg, Enzo Cainero: “Per me è una sorpresa, ma le posizioni sono tutte accettabili. Però voglio dire che questo è un intervento di messa in sicurezza, d’intesa con le autorità. Forse non si conosce la situazione: in gran parte del percorso noi ci innesteremo con lo stesso materiale utilizzato dieci anni fa, che ha dei tratti di ecologia. Quindi, non so cosa trasformeremmo. Ricordo che la strada per ampi tratti era impercorribile…”.
Infine, circa la ‘notorietà’ del Lussari, Cainero sottolinea come la vetrina del Giro d’Italia offra ben altra visibilità internazionale. Sulla questione da registrare la posizione del vicepresidente del consiglio regionale Stefano Mazzolini che si dice “basito” relativamente alla proposta di raccolta firme e che non toni non propriamente concilianti e che forse nascondono la tutela di interessi più o meno diretti, va all’attacco . «Una raccolta firme goliardica per le modalità con cui viene condotta– esordisce Mazzolini –, che permette a chi non conosce le dinamiche della nostra terra , di esprimersi rispetto a questioni che non gli appartengono. La petizione andrebbe a toccare una decisione che dev’essere a discrezione degli abitanti della Val Canale e Canal del Ferro e chi vive in loco. Il Lussari è il crocevia di tre nazioni e ne rappresenta l’identità cristiana, coniugata alla spirito laico di chi ama la montagna la bici e il trekking . Mi sembra assurdo che ogni iniziativa di rilancio territoriale, debba avere il dissenso dei soliti disfattisti che distruggono ma senza offrire un’alternativa». La prossima tappa in Friuli Venezia Giulia, prevede il passaggio anche per Trieste e vari punti di grande interesse paesaggistico e storico, aggiunge il consigliere regionale tarvisiano, un’occasione imperdibile per fare sfoggio della bellezza del nostro territorio. «Il Giro d’Italia – ancora Mazzolini – è un evento di eco internazionale e va a valorizzare, non a ledere l’immagine della nostra Regione. Dal mare alle Alpi avremo modo di mostrare la bellezza unica del Fvg che nell’arco di poco più di 100Km, permette di passare dalla zona costiera all’arco montano, con cime che tutto il mondo c’invidia. La posizione avversa alla tappa del Giro sul Lussari è l’ennesimo contraddittorio che sia basa sulle solite azioni di qualche pretenzioso disfattista che di montagna non sa nulla. In questo caso le scelte vanno prese da chi vive e conserva da sempre questo territorio e con estrema fatica cerca di creare il proprio spazio. Lo Zoncolan – conclude il vicepresidente della camera regionale – con il Giro d’Italia ha avuto modo di esibire la sua bellezza e poter essere apprezzato anche come meta sciistica. Ora tocca alla Val Canale questo privilegio e la gente che la abita, ha scelto il Lussari come simbolo di una vallata che ora vuole la possibilità di crescere e mostrare al mondo la sua tenacia e la sua bellezza. La montagna è una risorsa, non la faremo mai diventare una riserva di indiani come qualcuno vorrebbe».