Riccardi da i numeri. Alla sanità 2 miliardi 457 milioni. Non una parola invece sui buchi di bilancio delle aziende sanitarie
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta una grande occasione che però pone due questioni fondamentali: la capacità di spesa di queste risorse e le competenze professionali difficili da individuare”. Lo ha affermato in Consiglio regionale il vice governatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. “Per il nostro sistema sanitario – ha spiegato Riccardi – sono previsti oltre 150 milioni di euro, ai quali dobbiamo aggiungere alcune decine di milioni per il sistema informativo. La nostra preoccupazione è data dal fatto che queste risorse difficilmente potranno essere spese sulla base di regole ordinarie. Per utilizzare questi investimenti straordinari nei tempi e nelle modalità indicate dall’Unione europea avremmo bisogno, invece, di procedure straordinarie”. Nel corso del suo intervento l’assessore ha presentato anche gli elementi di novità della “Legge collegata alla manovra di bilancio 2022-2024”, della “Stabilità 2022” e del “Bilancio di previsione per gli anni 2022-2024”. “Rispetto alla previsione dello scorso anno, il Fondo sanitario regionale presenta una dotazione di quasi 47 milioni in più – ha ricordato Riccardi -. Una decisione impegnativa e importante. Per la prima volta nella storia della Regione si prevede all’inizio dell’anno una mole di risorse che produce due effetti: garantisce stabilità alle aziende sanitarie dotate di risorse certe e non presumibili rispetto alle manovre approvate in passato; finisce per responsabilizzare le stesse aziende”. “Questo incremento porta a uno stanziamento iniziale di 2 miliardi 446 milioni e 651mila euro. Noi valutiamo di chiudere il 2021 a 2 miliardi 457 milioni con un delta della previsione dello 0,44% in meno rispetto al consuntivo dello scorso anno. Un fatto mai accaduto prima”. “In particolare – ha specificato il vice governatore – nella legge di Stabilità abbiamo aumentato alcune poste. Abbiamo portato a 3,5 milioni di euro il Fondo destinato al sostegno a domicilio delle persone in condizione di disabilità particolarmente grave e a 39 milioni e 526mila euro i contributi per gli enti gestori per la realizzazione di servizi e interventi a favore delle persone con disabilità”. “Inoltre per la tutela degli anziani abbiamo innalzato a 310mila euro i contributi straordinari per i soggetti che gestiscono i progetti ‘abitare possibile’ e ‘domiciliarità innovativa’; a 1,7 milioni le misure per il telesoccorso; a 180mila euro per i prossimi tre anni le risorse previste dalla norma sull’invecchiamento attivo e a 2 milioni quelle per gli acquisti straordinari per le famiglie in difficoltà”. “Viene dotato poi di 89 milioni di euro – ha affermato l’esponente della Giunta – il Fondo sociale regionale per spese di gestione dei servizi socio-assistenziali dei Comuni del Friuli Venezia Giulia, con un aumento di un milione per ognuno dei prossimi tre anni”. “Un’altra decisione importante – ha concluso Riccardi – è l’aumento di un milione e 300 mila euro dei contributi agli enti del sistema sanitario regionale per le spese per i posti letto aggiuntivi e per la revisione delle tariffe delle case di riposo”. Insomma una bella lista della spesa con annessa richiesta di possibilità di spesa al di fuori dei canali ordinari, modalità storicamente congeniali a Riccardi fin da quando era dominus autostradale. Ma nella lista dei buoni propositi manca qualcosa. ad evidenziarlo è l’esponte del Pd Salvatore Spitaleri che in una nota afferma: da Riccardi nulla su perdite di esercizio. “Ci appuntiamo gli ambiziosi obiettivi e le ingentissime risorse appostate dall’assessore Riccardi, spiega Spitaleri, rilevando come non si spenda un parola per le consistenti perdite di esercizio che solo in parte possono essere addossate alla pandemia, atteso che tutte le altre erogazioni sanitarie, fatte salve le urgenze, sono state sospese”. “L’annuncio del picco della pandemia per la metà di dicembre non è una sorpresa – aggiunge Spitaleri – e poteva indurre ad adottare misure preventive e contenitive molto più efficaci di quanto non sia anticipare di una settimana il super green pass, solo per dire ‘sono arrivato prima io’, come per esempio allestire per tempo centri vaccinali diffusi”.