Riflessioni sul “piano oncologico” del già Direttore del Dipartimento Chirurgico Isontino di ASUGI Prof. Alessandro Balani
Il Piano Regionale della revisione della rete chirurgica oncologica è ormai diventato l’argomento del momento. Non c’è giorno in cui non se ne parli sui media e a prendere la parola sono un po’ tutti, da tecnici (pochi), a giornalisti, a politici, a sindacalisti. Sembra proprio che la situazione sia sfuggita di mano, perchè le argomentazioni addotte a favore e contro vanno ben oltre l’aspetto strettamente tecnico spostandosi su binari che nulla hanno a che fare con la nostra salute. Sembra che da un lato ci sia una guerra muscolare per dimostrare chi è più forte. Chi ha redatto il piano non pare, infatti, disposto ad accettare nessuna osservazione, come se fosse una debolezza ascoltare e dialogare. Dall’altro spuntano dal nulla improvvisati politici che, non avendo le conoscenze necessarie per poter entrare in dettagli tecnici, forse dovrebbero tacere. Ci sono poi giornalisti che giustamente esprimono la loro posizione, ce ne mancherebbe siamo in un paese democratico, dove però si leggono passaggi che tanto somigliano ad un compito in classe passato sotto il banco. Ci sono infine i tecnici, pochi a dire il vero: alcuni pro ed altri contro il Piano. Se andiamo ad analizzare i tecnici che si sono dimostrati a favore mi viene spontaneo fare un paio di osservazioni. La prima è che, guarda caso, a favore si sono espressi solo Professionisti di Udine, eccezion fatta per due Direttori dell’Area Giuliana. Dico, guarda caso, perché è evidente che questo Piano, giusto o sbagliato che sia, privilegia in maniera evidente Udine a scapito oltre che degli Ospedali Minori, anche di Pordenone e Trieste. Là dove i casi sono pochi li si concentrano ad Udine e neppure a Trieste, capoluogo regionale. Hanno parlato, è vero, anche Professionisti Triestini, ma forse non molti sanno che uno dei due, caso strano, ha da sempre avuto rapporti di stretta collaborazione con chi ha scritto il Piano.
Nessun commento a favore dagli altri Ospedali. Nessun commento a favore da parte dei Chirurghi che, visto che si discute di Chirurgia Oncologica, dovrebbero essere le persone più autorevoli a parlare. I Chirurghi, anzi, sia nel Pordenonese, sia nell’Isontino, si sono chiaramente espressi contro questo Piano, adducendo diverse motivazioni di cui tanto si è parlato e su cui non intendo dilungarmi. I Capi dei Dipartimenti Chirurgici di tutta la Regione, poi, hanno chiesto, prima dell’approvazione del Piano, di apportare delle modifiche da discutere su tavoli tecnici dedicati. E qui il silenzio tombale dalla Regione. Allora sorge spontanea una domanda: perchè tutta questa fretta di chiudere la partita entro il mese di gennaio dopo che per decenni si è atteso questo momento? Perché non ritardare l’approvazione del Piano di un paio di settimane? Io la riposta non ce l’ho. Però questo comportamento mi sa di debolezza e di paura. Come se si volesse nascondere qualcosa e non si volesse dare il tempo a chi la pensa diversamente, specie se più competente, di far venire a galla qualcosa che non va.
Prof. Alessandro Balani Già Direttore del Dipartimento Chirurgico Isontino di ASUGI