Salute. Moretti (Pd): servizi ancora carenti, no trionfalismi Fedriga
“Quella andata in scena ieri è la copia delle passerelle fatte nelle scorse settimane in altri territori. Mentre il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e il suo vice fanno sfilate, tuttavia, i servizi (nonostante il grande lavoro dei professionisti) continuano a balbettare. Il personale sanitario è sempre più demotivato e in difficoltà per l’assenza di ricambi, mentre la carenza di medici di famiglia (peraltro sostituiti in notevole ritardo) lascia i cittadini in balia di disorganizzazione e assenza di programmazione”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Diego Moretti, commentando “gli interventi annunciati dal presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, e dall’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, sulla sanità per l’ambito territoriale Collio-Alto Isonzo”. “Ancora una volta – aggiunge l’esponente dem – un inutile trionfalismo prende il sopravvento sulla realtà. Si sventolano investimenti mirabolanti (in parte finanziati da tempo) su strutture per le quali resta da capire con quale personale verranno riempite per fornire i servizi ai cittadini”. “Dopo quattro anni di governo e l’Isontino inglobato da Trieste con la riforma del Centrodestra, se siamo arrivati a poter fare degli investimenti – continua Moretti – è innanzitutto grazie all’intervento dello Stato attraverso il Pnrr. Nell’ambito della sanità territoriale, fino a questo momento trascurata, Riccardi pubblicizza le case della comunità che, a suo tempo, aveva contestato. Queste non sono altro che i Centri di assistenza primaria (Cap) pensati nella passata legislatura dall’allora assessore alla Salute, Telesca, contro i quali lo stesso Riccardi aveva costruito una strumentale campagna denigratoria, poi chiusi una volta al governo della Regione”. “Rimane comunque un quesito – conclude la nota del Partito democratico – riguardo gli ospedali e le case di comunità, annunciate con l’intento di dimostrare attenzione ai territori: quale personale sarà impiegato e quale sarà il ruolo dei medici di famiglia. Rimane anche il nodo del personale mancante, nonostante gli annunci di investimenti sulle strutture, conditi infine da paragoni del tutto impropri visto che i fondi arrivati dallo Stato, insieme alle regole e alle norme finanziarie e contabili, fino al 2020 impedivano investimenti così significativi”.