OSPEDALE S. DANIELE PUBBLICATO IL BANDO PER LA CHIRURGIA. Riccardi rassicura: “La Regione non vuole chiudere alcun ospedale ma vuole spostare il “baricentro” verso il territorio”
Il futuro dell’ospedale di San Daniele non è in discussione, ma il dibattito che si è sviluppato in questi giorni sul nosocomio friulano va riportato nel giusto alveo per evitare di danneggiare sia quanti lavorano al suo interno sia i pazienti che usufruiscono dei relativi servizi. Così l’assessore alla salute Riccardi ha voluto chiarire lo stato della situazione relativa al nosocomio della cittadina collinare. In particolare la Regione ha tenuto subito ad evidenziare che l’ospedale di San Daniele resta un presidio di fondamentale importanza all’interno della rete regionale seppur attualmente debba scontare delle criticità legate alla difficoltà di mettere in atto alcuni provvedimenti a causa della pandemia. La legge di riforma della sanità in Friuli Venezia Giulia è stata infatti varata a fine dicembre 2019, ossia a poca distanza dal momento in cui tutto il Paese è stato dichiarato lo stato di emergenza. Nell’intervento della Regione si è poi messa in luce la necessità di soffermare l’attenzione su un confronto che tenga conto delle giuste richieste di salute avanzate dai primi cittadini, le quali vanno però condotte nell’alveo di un corretto rapporto istituzionale tra le parti. Diversamente, è stato sottolineato, la confusione e l’incertezza che vanno a mettere in discussione la solidità dei sistemi ospedalieri provocano conseguenze negative su chi opera all’interno degli ospedali, facendo venir meno il valore aggiunto dato dalla attrattività e quindi sulla qualità delle cure prestate. Inoltre è stato assicurato che la Regione non è intenzionata a chiudere alcun ospedale quanto invece ad operare affinchè il baricentro venga spostato dal centro verso il territorio, ritenendo le cure intermedie un valore aggiunto su cui si dovrà sempre basare sempre più il sistema sanitario. Quanto poi ad alcune richieste specifiche emerse nel corso della riunione, è stato annunciato che oggi si è provveduto a pubblicare il bando per la struttura operativa complessa di chirurgia, che fa seguito a quello dei giorni scorsi per la medicina di urgenza e dell’anestesia. Un segnale questo che dimostra ancora una volta come l’ospedale di San Daniele giochi un ruolo importante nel sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia, sul quale la Regione è intenzionata ad investire sviluppandone le specialità e valorizzando i professionisti che operano al suo interno.
Un commento sulle dichiarazioni dell’assessore è arrivato dalla consigliera regionale Simona Liguori (Cittadini) secondo cui il concorso per il primario di chirurgia è un passo necessario ma non sufficiente per il futuro del nosocomio. «Ci rendiamo conto, scrive in una nota Liguori, che il concorso per il primariato di chirurgia è un passo necessario ma non sufficiente per il futuro del nosocomio di San Daniele e che ci sono molti altri aspetti sostanziali che vanno definiti anche in tempi brevi?». «E’ fondamentale dare forza al presidio ospedaliero nell’ambito delle molteplici funzioni e servizi dell’Area Vasta del Friuli Centrale – aggiunge la rappresentante dei civici –. E per potenziare i percorsi di cura e di assistenza delle Reti cliniche di patologia nelle quali è coinvolto a pieno titolo l’ospedale di San Daniele, avevamo presentato agli inizi di maggio, ormai 5 mesi fa, la richiesta di audire i responsabili delle Unità di Chirurgia della Mammella (Breast Unit) con l’obiettivo di fare il punto della situazione sui percorsi di presa in carico chirurgica di un tumore curabile ma di cui in FVG si ammalano ogni anno tra le 1.200 e le 1.400 persone».