Salvare il Tagliamento da mani rapaci e dalla stupida superficialità di una politica decerebrata
Non bisogna mai smettere di ricordarlo, quello che è considerato il “Re dei fiumi alpini” viene studiato da università ed enti di ricerca in Italia e all’estero per l’elevata qualità ambientale del suo medio corso. Ebbene tutto questo è sempre di più a rischio, grazie, o meglio per colpa di scelte dissennate che sono allo studio per volontà politiche, non certo trasparenti come le acque cristalline del Tagliamento e della morfologia a canali intrecciati che ne fanno ormai un unicum a livello europeo. Il Tagliamento è infatti l’ultimo fiume naturale delle Alpi che conserva caratteristiche altrove ormai perdute e per questo rappresenta un patrimonio, non solo per le popolazioni rivierasche, ma per tutto il paese e per l’Europa. Ebbene bisogna agire per difenderlo perché essere l’ultimo non voglia dire essere estinto. Ed invece la Regione FVG a guida destro-leghista propone nuove grandi opere di “salvaguardia” proprio nel medio corso del fiume: infrastrutture che ne interromperebbero la continuità e l’integrità, con conseguenze inevitabili per l’ambiente sia a monte che a valle abbandonando i benefici economici che già il fiume offre per il solo fatto di scorrere da millenni libero.
Ed invece interessi economici legati all’utilizzo dell’acqua anche sotto il profilo dell’idroelettrico e con la scusa di scongiurare eventi alluvionali che periodicamente si sono verificati che comunque non verrebbero risolti dalle costose opere faraoniche. I progetti contraddittori sembrano più funzionali a spendere denari del Pnrr che a risolvere in maniera efficace rischi di esondazioni. Di tutto questo si è parlato oggi a Udine nel corso della presentazione di una petizione trasmessa da cittadini attivi in difesa del fiume alla Comunità Europea allo scopo anche di estendere il dibattito sui fondamenti di un nuovo modo di tutelare il Tagliamento e la sicurezza di tutte le popolazioni rivierasche. In particolare è stata occasione per analizzare i criteri di una progettazione che sia in sintonia con la nuova legge europea, Regolamento n. 1991/2024 “Nature Restoration Law” distinguendosi dalle attuali e contraddittorie proposte tecniche sponsorizzate, e non in senso lato, dalla Regione Fvg.
Questo il testo della Petizione presentata oggi a Udine Petizione Europea Conferenza stampa 15-02-2025