Salvato Salvini ora rischia l’oblio il M5s. Mollati da Travaglio e dal Fatto, mentre secondo Pizzarotti i grillini sono al “Game Over”
La Giunta per le immunità del Senato, chiamata a esprimersi sulla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dalla magistratura di Catania nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il caso della nave Diciotti, ha detto no. Tutto come previsto, tutto come pianificato dopo che il M5S con una scelta che rischia di travolgere il Movimento ha deciso con voto elettronico sulla contestata piattaforma Rousseau by Casaleggio e associati, un voto che molti osservatori ritengono essere stato pilotato per garantire il mantenimento delle poltrone di governo.
Il dossier comunque passerà entro il 24 marzo all’esame dell’Aula, che dovrà esprimersi per ratificare o contraddire quanto votato oggi. I no all’autorizzazione, rappresentati da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Cinquestelle, sono stati nettamente prevalenti, e rappresentano 16 dei 23 componenti. Fra le indiscrezioni trapelate il fatto che Pietro Grasso (Leu), Gregorio De Falco (Misto) e il Pd si sono espressi contro la proposta del relatore Maurizio Gasparri, che ha chiesto di respingere l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini avanzata dal Tribunale dei ministri di Catania. Intanto è in corso una protesta, animata dal Pd, davanti all’aula della giunta. Armati di cartelli con le scritte: “#Vergogna”, “#Lachiamavanoonestà”, i parlamentari sono riuniti nel cortile davanti ai giornalisti. “Questa non è democrazia – il commento della senatrice dem Simona Malpezzi -. Siamo qui per chiedere ai cinque stelle conto de fatto che la democrazia del blog sia più forte della democrazia parlamentare”.
Fin qui la cronaca di oggi, ma con un Salvini che gongola per lo scampato pericolo e consapevole di aver incassato anche l’ulteriore indebolimento del suo alleato di governo pentastellato è all’interno del Movimento che si rischia lo strappo perchè quel 59 a 41 non è stato un plebiscito e rischia pesanti ripercussioni. Ad evidenziarlo in un suo editoriale al vetriolo Marco Travaglio dalle colonne del Fatto quotidiano, giornale da sempre considerato fiancheggiatore del moVimento pentastellato. Il direttore del Fatto già alla vigilia della consultazione sulla piattaforma Rousseau sulla richiesta di processo per Matteo Salvini aveva invocato a gran voce la base grillina perché il Tribunale dei ministri di Catania potesse processasse il vicepremier leghista, accusato di sequestro di persona aggravato di 177 immigrati. Ma come è noto la maggioranza relativa degli iscritti del M5s hanno deciso diversamente. La rabbia di Travaglio è altissima tanto da aver titolato il suo editoriale “Movimento 5stalle”. Travaglio si scaglia contro le consultazioni interne sulle decisioni cruciali perchè afferma non si può chiedere al “popolo di pronunciarsi su questioni penali dei quali non sa nulla, la risposta che arriva di solito è sbagliata”. Travaglio in questo caso non è indulgente e parla di decisione è “sbagliatissima” e parla di un “suicidio”.
“È bastato meno di un anno di governo, spiega Travaglio, perché il virus del berlusconismo infettasse un po’ tutto il mondo 5stelle”.”Dicono più o meno tutti la stessa cosa: siccome ora governiamo noi e la Lega, decidiamo noi chi va processato e chi no, alla faccia dei giudici politicizzati che vorrebbero giudicare le nostre scelte unanimi per rovesciare il governo”.
La rivolta cova nel MoVimento anche se il rischio che venga tenuta sottotraccia con il solito spauracchio delle espulsioni. Interessante è il giudizio espresso già nella notte dal più espulso di tutti Federico Pizzarotti sindaco di Parma il primo epurato eccellente da M5s. Sta infatti avendo un’enorme eco il suo post su Facebook t in cui definisce quello che è successo ieri con la votazione su Rousseau sull’autorizzazione a procedere su Salvini con un lapidario “game over”.
Spiega nel suo post Pizzarotti:
E con questa direi che le regole a cui non si deroga sono finite. Dopo che… definisce il suo post con un ironica frecciatina a Beppe Grillo: *Attenzione post che induce ulcera*” ;).
Poi prosegue facendo una lista: “Tutto in streaming”: sparito lo streaming (fin dal meraviglioso incontro in luogo segreto con Casaleggio padre che andò a prenderli in autobus privato per portarli chissà dove senza streaming, dopo l’elezione di Grasso presidente del Senato);
“Mai alleanze con i partiti” (con specifica menzione alla Lega): non c’è bisogno di spiegazioni;
“Tutti gli stipendi e le restituzioni rendicontati”: appena li scoprono che non sanno manco controllare dei bonifici fanno sparire tutta la rendicontazione, così ora chiunque può tenere tranquillamente tutto lo stipendio;
“Qualsiasi carica nel M5S sarà elettiva”: presidente non eletto, segretario non eletto, tesoriere non eletto, membri del direttorio non eletti, portavoce non eletti, responsabili comunicazione non eletti;
“Candidati scelti dalla base”: è durata finché quelli scelti dalla base sono andati bene alla dirigenza, dopodiché sostituiti d’ufficio;
“Mai in televisione”: è durata finché non ha fatto comodo andare in televisione (ma sempre e solo quando possono andare senza contraddittorio, altrimenti non sanno ribattere);
“Esame di Diritto Costituzionale per tutte le cariche elettive”: pensa che risate se davvero dovessero sostenere loro un esame simile, non rimarrebbero abbastanza politici del M5S per una giunta comunale;
“Rotazione dei capigruppo in Parlamento”: sparita;
“Fuori dall’Euro”: no, no, dentro l’Euro, assolutamente (poi una parlamentare dice pure “non so cosa voterei a un referendum”);
“Massimo due mandati, poi a casa”: già dopo marzo avevano detto che, se si fosse tornati al voto, si sarebbe ripresentata la stessa squadra. E anche questa vedremo come andrà a finire alla fine 😉
“Alleanze in Europa scelte dalla base”: sondaggi con opzioni insensate e post di propaganda per indurre al voto dell’opzione desiderata dalla dirigenza. Stessa cosa successa con il voto di oggi ?
“Si possono trovare 30 miliardi col primo decreto al primo consiglio dei ministri” (con tanto di sventolio di fogli): poi quei miliardi non esistono e si deve fare deficit;
“Siamo ultimi nella classifica della libertà di stampa”: poi fanno liste di giornalisti sgraditi e appena vanno al governo e attaccano i giornalisti che li criticano;
“I ministri li sceglie il Presidente della Repubblica”: il Presidente dice di no a uno fra molti e loro minacciano l’impeachment (senza sapere neppure cosa sia né che in Italia non esiste);
“Mai più governi non eletti” (i governi non sono mai stati eletti e non è previsto che lo siano): vanno al governo con un presidente del consiglio che non si era candidato tale e con una coalizione che non si era presentata alle elezioni;
“Mai più alleanze post elettorali fra partiti che si presentano divisi e poi inciuciano” (non si chiama inciucio, si chiama alleanza): vanno da soli, poi “inciuciano” con la Lega; ah no, ora è un contratto.
“Nessun Indagato”: è durata fino al primo indagato M5s e ad ogni nuovo indagato si “correggono” le interpretazioni. Regole sempre applicate per i nemici e interpretate per gli amici.
“Fuori i partiti dalla RAI!” – RAI interamente occupata insieme alla Lega senza lasciare manco un usciere alle opposizioni;
“No al TAV”: TAV… vedremo come andrà a finire 😉
“No al TAP”: TAP confermato;
“Niente più fondi alle scuole private”: fondi alle scuole private confermati;
“Niente F35 acquistati”: acquisto degli F35 confermato;
“Mai più condoni”: fanno il condono fiscale e pure il condono edilizio;
E vediamo se oltre a frasi come : e allora il piddi, non saresti stato nessuno senza Grillo, sputi nel piatto dove hai mangiato, e tante altre frasi fatte, sarete in grado di fare una serena autocritica 😉
#autocritica #ilmondoèdifficile