Sanità: Conti (Pd), Trieste chiede fatti a chi governa Regione. Ussai M5s: “ASUGI dia risposte
“Ora non c’è più il Covid che imperversa ma siamo di nuovo in emergenza con gli ospedali, non ci sono più scuse per chi ormai governa la sanità da quasi cinque anni. E’ una situazione che denunciamo da settimane anche con iniziative pubbliche: ora le lamentele e i disagi dei cittadini non si possono più nascondere imbavagliando i professionisti, è il momento di ascoltarli sul serio. Non possiamo più tollerare che medici e infermieri dopo due anni di passione col Covid debbano fuggire dalle strutture pubbliche perché non ce la fanno più. Se il personale finisce nel privato o in altre regioni, vuol dire che non è stato fatto tutto per trattenerlo nel pubblico dove serve allo spasimo. Come che sia, Trieste ma in effetti tutti i territori della regione chiedono fatti non altre promesse”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, dopo che i sanitari hanno denunciato la situazione del Pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara, definendola “fuori controllo”. Anche il M5s è in allarme: “Preoccupa situazione pronto soccorso a Trieste”. “Forte preoccupazione per il grido di dolore che arriva dagli operatori del pronto soccorso di Trieste” viene espressa dal consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “È inaccettabile che i vertici dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, nonostante mesi di segnalazioni da parte dei professionisti, non abbiano dato alcuna risposta concreta a una situazione così grave”. “Secondo la denuncia dei responsabili del pronto soccorso, gli accessi al pronto soccorso sono aumentati rispetto al pre pandemia, mentre i posti letto a disposizione in ospedale sono diminuiti, anche per la necessità di continuare a seguire i pazienti Covid. Tutto ciò ha portato a condizioni di lavoro insostenibili, con una conseguente fuga di professionisti che si aggraverà ulteriormente nei primi mesi del 2023, quando altri sette medici se ne andranno – sottolinea Ussai -. Quanto emerso comporta inoltre un servizio peggiore per gli utenti, costretti in certi casi a stare una settimana nei corridoi. Siamo di fronte a un circolo vizioso, con lavoratori sempre più oberati che finiscono per commettere degli errori”. “Chiediamo che i vertici di ASUGI, a partire dal direttore generale Poggiana, intervengano per dare risposte concrete e non si limitino a convocazioni e riunioni che non risolvono i tanti e gravi problemi denunciati – conclude l’esponente pentastellato -. Sentire un professionista alzare bandiera bianca, chiedendo di appaltare il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore ai privati fa capire quale sia il senso di impotenza e di abbandono”.