Sanità Fvg: Fasiolo (Pd), buco arriva da gestione senza programmazione

«L’Assessore Riccardi piange sul latte versato. I danni emergono, lo evidenziano in modo limpido prima il collega Nicola Conficoni e quindi i vertici del Pd regionale, da una gestione senza programmazione, il che è dimostrato dal deficit delle aziende sanitarie emerso dal rendiconto semestrale: 278 mln. Insufficiente l’investimento nel servizio pubblico, il che conferma come il potenziamento, a favore del privato porti a una retrocessione dei servizi per tutti». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) commentando le risultanze del secondo rendiconto infrannuale.

«Lo scorso 30 luglio, Riccardi ha risposto a diverse interrogazioni e in una di queste chiedevo come funzionasse, dopo un anno di vita, il Dipartimento specialistico territoriale (Dst) istituito per i malati cronici (diabetologia, cardiologia, pneumologia, nefrologia), previsto solo in una parte di Asugi, con Gorizia e l’Isontino non coinvolti. E così per le altre aziende della regione. Risposte rassicuranti ma molto vaghe». Nella seconda interrogazione posta, ricorda ancora Fasiolo, «chiedevo come intendesse investire nella medicina generale, portandola all’attrattività per i giovani medici, fino al superamento e alla chiusura degli Asap (Ambulatori sperimentali di assistenza primaria), di fatto dei “ricettifici”. I giovanissimi medici dell’Asap sono perlopiù gettonisti di passaggio, specializzandi orientati ad altre specialità, pochissimi hanno interesse a specializzarsi in medicina generale. La risposta? Un elenco di iniziative datate. In sostanza la colpa è degli altri e di chi c’era prima, nulla di dovuto alla mancanza di programmazione secondo l’assessore». E ancora, continua Fasiolo, «il buco aziendale, importanti risorse che mancavano all’appello, come preannunciato anche dall’inascoltato collega Roberto Cosolini in Stabilità e in assestamento, evidenziano invece come non si sia programmato né investito in una visione di prospettiva». Secondo la consigliera dem, «sulla Medicina generale servono altri supporti, non bastano le premialità economiche; servono assistenti di studio, infermieri, ambulatori attrezzati, una foresteria. Per attrarre i giovani medici vanno espletate tutte le misure possibili, si tratta di un’emergenza e siamo stati inascoltati». E inoltre, «l’incremento d’ufficio dei massimali a oltre 1.500 pazienti per i medici in servizio non basta più (solo a Gorizia sono oltre 5.000 le persone prive di mmg), e la situazione regionale è destinata a peggiorare a breve con i pensionamenti. La gestione Serracchiani, richiamata da Riccardi in negativo, dovrebbe rappresentare, per la visione fin troppo lungimirante allora, l’unica vera via d’uscita oggi. Lo ammettano».

«La proposta di investire sulla domiciliarità per gli anziani, più sinergia tra ospedale e territorio, l’attenzione ai servizi e ai trasporti per i fragili, il richiamo all’invecchiamento attivo, la richiesta di centri diurni anziani e di centri diurni Alzheimer sono temi ricomparsi nelle attuali dichiarazioni, proposti da sempre dal Pd, richieste espresse e reiterate in tutte le sedi, come il potenziamento del trasporto facile, del telesoccorso, della telemedicina. Servizi sempre bocciati (al massimo strappato qualche ordine del giorno). Lo ammetta la maggioranza di centrodestra – conclude Fasiolo – ammetta che la proposta “sperimentale” di questi giorni è solo una tessera di un mosaico organico mutuato dall’opposizione».