Sanità regionale in affanno, Liguori: “la giunta si adoperi per fermare la migrazione dei sanitari verso il privato”
Secondo le cifre del sindacato le cessazioni nel 2020 sono state in totale 1.126, di cui 451 per dimissioni volontarie. Nel 2022 il dato è cresciuto nettamente: 1170 di cui 588 volontarie. E dopo i numeri diffusi dalla Funzione Pubblica della CGIL Fvg, interviene la Consigliera regionale Simona Liguori: “Fedriga e Riccardi – ha detto Liguori – si chiedano perché tanti dipendenti di ospedali stanno lasciando il pubblico, anzi, dovrebbero chiederlo direttamente a chi lavora ogni giorno in pronto soccorso o nei reparti”. Secondo le cifre del sindacato le cessazioni nel 2020 sono state in totale 1.126, di cui 451 per dimissioni volontarie. Nel 2022 il dato è cresciuto nettamente: 1170 di cui 588 volontarie. La consigliera fa riferimento all’elevato numero di licenziamenti volontari dalla sanità pubblica, spesso con l’obiettivo di migrare alla sanità privata, segno, per Liguori, di una strategia fallimentare da parte di chi Governa la Regione: “La Giunta si adoperi affinché ci sia un maggior coinvolgimento dei professionisti nella programmazione, ponendo l’attenzione sulla qualità della vita di chi lavora in prima linea, visto anche quanto denunciato dai sindacati ovvero condizioni di lavoro troppo stressanti, richiami in servizio nei giorni di riposo, ferie maturate e non godute”. “Esternalizzare pezzi di sanità pubblica volta per volta – conclude Liguori ha evidentemente l’effetto di mandare ancor di più in confusione i lavoratori, un patrimonio che dobbiamo difendere e dal quale dovremmo ripartire per ricostruire una sanità migliore che garantisca a tutti il proprio diritto alla salute”.