Sanità: Spitaleri, carenza medici AsuFc è segno declino. Il caso del medico di Pocenia Rivignano-Teor
“Quando un’Azienda sanitaria come l’AsuFC si trova nella necessità di prorogare l’incarico a un medico pensionando di 70 anni, siamo di fronte al crollo della programmazione non solo in quella specifica azienda ma del sistema salute della Regione. Non si può nemmeno invocare il Covid come attenuante di situazioni come queste che, forse in modo meno eclatante, sono diffuse sul territorio del Fvg. Anche questo è segno di un logoramento e un declino complessivo di cui la politica regionale non si occupa. Nulla è stato fatto per frenare l’esodo dei nostri giovani medici, specialisti la cui formazione costa e che sono stati persi. Nulla dà a vedere che qualcosa stia cambiando”. Lo afferma il membro della commissione Paritetica Stato-Regione Salvatore Spitaleri, in merito al caso avvenuto nei comuni di Pocenia Rivignano-Teor, dove l’Azienda sanitaria Universitaria Friuli Centrale ha dovuto prorogare l’incarico di un medico che, raggiunti i 70 anni di età, aveva manifestato l’intenzione di andare in pensione. Ciò in quanto tutti i medici iscritti nella graduatoria di medicina generale interpellati hanno rifiutato l’incarico causa compensi ridotti.”Il problema della carenza di personale medico e sanitario – continua Spitaleri – sta vivendo una fase di accentuata sofferenza in questi ultimi anni. Prima il tempo speso nell’elaborazione di una riforma sanitaria impercettibile negli effetti, poi la mancata messa a regime dell’Arcs che avrebbe dovuto programmare e coordinare le aziende, infine la convulsione delle risposte all’emergenza Covid. Su tutto la centralizzazione di tutte le decisioni nelle mani dell’assessore alla Salute, con la destituzione di fatto di dirigenti e tecnici”.