Scuola Mosaicisti del Friuli, un riconoscimento dagli Stati Uniti
Onorare le proprie origini e constatare con i propri occhi, e con il proprio cuore, che quell’Istituto, dove da cento anni nel paese originario di suo nonno si formano mosaicisti, è davvero un’eccellenza: queste le motivazioni che hanno spinto David Zavagno a lasciare la sua città negli Stati Uniti e a raggiungere Spilimbergo. Accompagnato dalla moglie Denise e da una coppia di amici di Genova ha visitato ieri, 6 maggio 2022, la Scuola Mosaicisti del Friuli. Il suo arrivo era atteso, preceduto da una fitta corrispondenza nella quale il dottor Zavagno aveva espresso la volontà di partire da Cleveland, in Ohio, per unirsi ai festeggiamenti che in questo particolare anno celebrano la Scuola, conosciuta a distanza attraverso i racconti familiari. Ad attendere gli ospiti il presidente della Scuola Stefano Lovison e il direttore Gian Piero Brovedani. Una approfondita visita, che ha visto la partecipazione anche di Giovanni Travisanutto e di suo figlio Fabrizio, ex allievi della Scuola e oggi titolari di un laboratorio di mosaico la cui attività è ben inserita nel mercato americano, ha permesso a Zavagno di ammirare le tante opere esposte, di percorrere i corridoi, di accedere ai laboratori di mosaico dove gli allievi a colpi di martellina erano impegnati nell’esecuzione dei loro lavori, di comprendere il percorso formativo, dalle prime copie in stile romano ed ellenistico, fino al mosaico contemporaneo dove i canoni classici lasciano il posto alla creatività. Lo stesso edificio scolastico ha impressionato Zavagno: il suo sviluppo e la sua bellezza, sapere che la costruzione originaria degli anni Trenta su via Corridoni era sorta grazie a un contributo della National Terrazzo and Mosaic Contractors’ Association, unione americana di imprenditori, per lo più friulani, che si erano affermati nel campo del terrazzo e del mosaico. Si è poi soffermato assieme al maestro Stefano Jus, docente della Scuola, ad approfondire la grande impresa di riqualificazione esterna che impegnerà la Scuola nei prossimi mesi e la cui progettazione nasce all’interno di essa: la pavimentazione musiva di 1.400 mq con immagini della flora e della fauna regionali che circonderà le due palazzine espositive su viale Barbacane. Dopo la visita alla Scuola, sono seguiti una passeggiata per il centro storico di Spilimbergo e un colloquio con il Sindaco Enrico Sarcinelli. Nel pomeriggio in programma l’incontro con gli allievi della Scuola: un momento fortemente voluto da Zavagno per lasciare una testimonianza e un segno ai giovani che sognano di affermarsi nella vita attraverso l’arte del mosaico. Con parole sentite Zavagno si è rivolto alla platea di allievi e insegnanti testimoniando il suo forte legame con il Friuli e un sapere artigianale che ha fatto la fortuna della sua famiglia. Suo nonno infatti, Enrico Zavagno, era di Spilimbergo e come molti giovani era emigrato in cerca di fortuna. Attraverso vicissitudini familiari era giunto negli Stati Uniti. Dopo un periodo iniziale dove l’inserimento in una società così diversa non fu certo facile, con le barriere linguistiche e un mercato del lavoro che offriva agli stranieri attività poco qualificanti, il friulano “Henry” riuscì ad aprire nel 1924 a Cleveland una propria impresa specializzata nella lavorazione di marmi e in parte nell’esecuzione di mosaici. Scelte strategiche, intraprendenza e competenze fecero crescere l’azienda passata attraverso generazioni e ancora in attività. Zavagno, da nipote apprendeva le abilità artigianali guardando il nonno e il padre all’opera: furono loro a trasmettergli le tecniche e, soprattutto, la passione. Imparava facendo, con l’esperienza, senza un’istruzione specifica e anche se poi David Zavagno si è realizzato professionalmente in un altro settore, l’amore per la pietra e per il mosaico gli è rimasto nell’animo così come il suo essere friulano, di Spilimbergo, dove per la sua storia familiare e la sua biografia i due aspetti sono strettamente legati, due facce della stessa medaglia. Con parole chiare ha spiegato la sua emozione nell’essere, proprio nell’anno del Centenario, alla Scuola del mosaico, unico luogo dove si acquisisce un mestiere che i nostri avi impararono con fatica nelle botteghe e sul cantiere; un mestiere che per la sua specificità, permise a tanti emigrati negli Stati Uniti in primis, ma anche nel resto del mondo, di avere successo e di trasformarsi da operai in imprenditori. Zavagno ha invitato dunque gli allievi a prendere coscienza dell’importanza della Scuola che frequentano, possibilità questa che suo nonno e gli altri friulani del tempo non ebbero, e li ha esortati a primeggiare nell’arte del mosaico, a sviluppare al massimo le proprie capacità, a portare competenze, creatività, bellezza nel mondo. “Siete arrivati qui a Spilimbergo, lasciate un segno, la vostra impronta! Portate i vostri mosaici dovunque vi porti la vita: il mondo è vostro, tutto da esplorare. Non vedo l’ora di vedere le vostre impronte, le vostre opere”. Con questo augurio Zavagno, proprio per dimostrare l’apprezzamento per il lavoro formativo che la Scuola sta conducendo, ha consegnato nelle mani del presidente e del direttore una cospicua donazione del valore di dieci mila euro, a nome suo e della moglie Denise, con l’auspicio che sia di supporto all’attività formativa. Ha poi voluto consegnare nella mani del direttore Brovedani due attestati di stima da parte dell’Ambasciata e dell’Associazione americana che riunisce le imprese di marmo e mosaico: un legame avviato negli anni Trenta, mai sopito e oggi rinnovato. “Il gesto generoso e concreto di David Zavagno e di sua moglie Denise sono per noi testimonianza di come la Scuola Mosaicisti del Friuli sia apprezzata nel mondo” ha dichiarato il presidente Lovison. “Noi formiamo gli allievi ma sono loro da Maestri Mosaicisti a portare la passione, il sapere e la bellezza del mosaico in ogni luogo. Di questo siamo fieri ed è doveroso ringraziare quanti prima di noi hanno fatto per rendere questa Scuola un centro internazionale del mosaico. Accolgo l’esortazione del nostro sostenitore americano a far sì che la Scuola si impegni ad essere sempre prima in ogni cosa che fa, lo dobbiamo ai tanti friulani emigrati, alla nostra terra e anche all’amico David Zavagno a cui va la nostra più sincera gratitudine”.