Sentenza Tar sulla “petizione”: riportare entro i giusti binari la questione

Gia nel 2022 mi ero occupata “ante litteram” della questione “acciaieria”, affrontandola poi nei vari incontri della campagna elettorale per le regionali del 2023, nei quali ho sempre riconosciuto ai comitati il merito di aver mobilitato e dato voce alla contrarietà di tutto il territorio della Bassa Friulana e oltre, attraverso le migliaia di firme della petizione depositata a luglio 2023 in Regione.
Oggi quindi, mi sento di spendere alcune parole sulla recente sentenza, con cui il TAR, accogliendo il ricorso della Danieli, ha stabilito che la Regione debba consentire l’accesso ai nominativi dei firmatari.
A cascata, sulla stampa si sono diffuse notizie che paventano una richiesta di risarcimento danni da parte della Danieli e che in verità paiono giovare più al protagonismo di chi ha diffuso tali informazioni, piuttosto che alla causa, avendo anzi destato una diffusa e seria preoccupazione tra i sottoscrittori della petizione.
Credo sia pertanto giusto riportare entro i giusti binari la questione, rasserenando innanzittutto gli animi di quanti hanno aderito alla petizione e cercare di spiegare come stanno le cose, in modo comprensibile a tutti (anche ai non addetti ai lavori ): l’ipotesi di una richiesta di risarcimento nei loro confronti, va decisamente e fermamente smentita, perché priva di ogni fondamento giuridico e va precisato  che   – semmai un danno dovesse essere risarcito (se dimostrato), in tal caso si dovrebbe fare riferimento solo ed esclusivamente ai provvedimenti regionali, mai alla petizione, che non si configura né come atto né come parte essenziale di un procedimento amministrativo.
Chiarito questo, spero, vale però la pena di affrontare un’altra considerazione :
Mentre sul piano giuridico la decisione del tribunale, ha ovviamente un suo fondamento, sul piano politico e sociale crea un pesante precedente, che potrebbe minare un importante istituto di democrazia diretta, come quello delle petizioni popolari.
Ovviamente, sarebbe gravissimo e inaccettabile che si giunga ad un’estrapolazione di nomintaivi per ritorsioni e altre becere azioni, nei confronti di persone professionalmente più esposte, ma in ogni caso, dopo questa vicenda i cittadini potrebbero essere più riluttanti nell’esporsi  in prima persona in difesa dei propri diritti, nel manifestare il proprio dissenso e  in generale nel sottoporre all’attenzione di chi ci governa i problemi di intere comunità. Vinta per fortuna la battaglia contro la costruzione dell’acciaieria e salvati dalla devastazione la nostra laguna e il nostro territorio, ci troviamo ora difronte a un tristissimo strascico della vicenda con un epilogo altrettanto temibile : Si comprende bene infatti come, in un tale scenario i cosidetti “ poteri forti” potrebbero prendere il sopravvento, ancor più di quanto sta già succedendo, in questo particolare momento di fragilità del nostro sistema democratico.
“MALA TEMPORA CURRUNT”

Maria Rosa Girardello
già candidata PD elezioni regionali 2023
consigliera comunale di minoranza
lista civica a Marano lagunare