Serena Pellegrino – Alleanza Verdi e Sinistra sul Ddl 19. L’acqua deve restare pubblica e tenuta al centro della nostra partecipazione democratica, cura e controllo
La volontà popolare espressa con il referendum del 2011 sull’acqua pubblica continua a non essere pienamente realizzata: l’acqua, e non solo quella potabile, rischia continuamente le insidie del mercato, nonostante i cittadini ne siano gli esclusivi proprietari e nonostante sia stato escluso che alcuno possa avere una garanzia di profitto investendo sul servizio idrico. Purtroppo anche il ddl 19 della Giunta regionale in buona sostanza non esclude la prospettiva che il gestore pubblico del servizio idrico integrato, nelle cui mani sta il controllo del processo distributivo e si realizza l’ accessibilità al bene comune acqua, finisca un domani nel meccanismo di spartizione tra grandi società e multiutility.”
Questa la dichiarazione della consigliera regionale Serena Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra e vice presidente della IV Commissione dove oggi si è concluso l’esame del DDL 19, intitolato “Incentivi per l’aggregazione delle gestioni del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”
Spiega Pellegrino: “L’aver unificato, con la legge 5 del 2016, l’organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani è stato un errore concettuale e politico, ed il fatto che sussista la cosiddetta doppia regolazione tra Ausir e Arera non esclude in assoluto forme di mercificazione e di speculazione. Ma le leggi si modificano, su questa legge – di fronte a cambiamenti radicali intervenuti dal 2016 ad oggi, incluso il fatto che la risorsa acqua è una ricchezza decrescente e sempre più contesa – dobbiamo fare una riflessione, da affiancare alla volontà di mantenere in capo ai gestori pubblici il servizio idrico integrato, dando forza ai sindaci per essere prima di tutto i garanti dei diritti dei cittadini.”
“L’acqua deve restare pubblica – conclude Pellegrino – va tenuta fuori dal modello economico basato sui profitti, salvaguardata dalle mire delle oligarchie e dei tecnocrati, messa al centro della nostra partecipazione democratica, cura e controllo, insieme agli altri beni comuni e servizi pubblici.”