Serena Pellegrino – Andrea Di Lenardo: “Gravissime le parole di Riccardi su Comune di Udine e aumenti Quiete”

Sono pesanti politicamente le parole dell’Assessore Riccardi quando intima al sindaco di Udine “Se De Toni vuole davvero collaborazione metta ordine nella sua maggioranza”. Ma quello che aggiunge è sicuramente grave e anacronistico: “Ogni casa ha i suoi problemi. Spetta al capofamiglia risolverli”. Dichiarazioni probabilmente dettate dal fatto che alcuni esponenti delle forze politiche che sono in maggioranza a Udine, ma che in Regione siedono tra i banchi dell’opposizione, hanno osato avanzare delle critiche sull’aumento delle rette alla Quiete.

Al di là della retorica patriarcale a cui evidentemente questa destra non vuole proprio rinunciare, il fatto che Riccardi pretenda di tacitare le forze politiche di maggioranza a Udine e all’opposizione in Regione in cambio di fondi per la città, suona un po’ sinistro. Sicuramente l’Assessore alla Salute, alle politiche sociali e alla disabilità con delega alla Protezione Civile si riferisce ai fondi destinati anche alle infrastrutture come il Cavalcavia Simonetti, per cui servono 25 milioni.

Dispiace leggere le dichiarazioni dell’Assessore, quando suggerisce al sindaco di Udine di tacitare le forze della sua maggioranza in cambio di denaro per la città, perché tradiscono una mentalità autoritaria di chi si sente stretto e limitato nell’esercizio costituzionale della democrazia.

Evidentemente la difficoltà in cui si trova, dopo aver deciso di aumentare le rette della casa di riposo La Quiete di Udine, lo costringe a questi scivoloni. Nonostante la voce grossa e tutti i numeri che sciorina sul giornale resta incomprensibile, a noi come a qualunque cittadino, perché non abbia voluto intervenire per non far lievitare la retta, che è già molto alta e che spesso costringe chi è ospitato a vendere il proprio patrimonio, fino alla cifra astronomica di 2.210 € al mese, ovvero l’8% in più, che corrisponde ad un aumento mensile di 165 €. Aumento inspiegabile dal momento che le casse della Regione non sono mai state così ricche, somme ingenti frutto del lavoro e delle imposte dei cittadini.

L’Assessore più che intimidire le forze di centrosinistra, che sostengono le politiche per una società più equa, dovrebbe rispondere ai cittadini del perché ha deciso di aumentare la retta di quasi 2000 Euro/anno, per non parlare degli ospedali di Palmanova e Cividale, delle liste d’attesa infinite, della privatizzazione del pronto soccorso di Udine, della chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento, dei medici a gettone in corsia, della chiusura dei consultori e ultimo in ordine cronologico dello strozzamento del centro di salute mentale di Gemona.

Serena Pellegrino (Consigliera regionale AVS)-  Andrea Di Lenardo (Capogruppo Alleanza Verdi Sinistra Possibile Udine)