Serena Pellegrino (AVS): La salute sia universale. Il pubblico fornisce servizi, mentre il privato solo prestazioni
“L’assessore, facendosi forte dei dati prodotti da Age.Na.S., ci raffigura una Regione, la nostra, in ottima salute sotto il profilo sanitario.” Così in una nota la Consigliera Regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra in merito conferenza stampa indetta da tutta l’opposizione sul Libro bianco sullo stato di salute della sanità in Regione FVG <<Sette anni di disservizi e ritardi di soccorso dopo l’attivazione del NUE 112 e della SORES in FVG>>. “Quello che l’assessore non vuole accettare – prosegue la Vice Presidente della IV Commissione – è che le liste di attesa sono un grosso problema rilevato non solo dai cittadini, ma dagli stessi operatori, con i quali si è sempre sottratto ad un confronto, non considerandoli e addirittura irridendoli. Altro grosso problema affrontato – incalza Pellegrino – è quello dell’utilizzo del Numero Unico 112. Paradossalmente i tempi di intervento si sono allungati, quando a chi telefona vengono chieste generalità e spiegazioni del caso, prima dal 112 e poi dal servizio a cui viene a sua volta dirottato, raddoppiando in tal modo le tempistiche. Non vengono tenuti in considerazione gli eventi sentinella, come le morti e i danni gravi, le analisi approfondite di quanto accaduto e i relativi correttivi. Abbiamo evidenziato – continua l’esponente di Opposizione – che i margini di rischio sono troppo ampi, ma l’assessore non si è mai posto il problema sul perché certe situazioni si ripetono. Non possiamo più affrontare le questioni analizzando e sezionando il singolo segmento, senza analizzare tutto il percorso. Abbiamo evidenziata la mancanza ormai endemica dei Medici di Medicina Generale e del loro status che è variato, passando dall’essere operatori pubblici a quello di liberi professionisti, sempre più oberati e sempre più travolti dalle problematiche combinate del pubblico e del privato. Altri sono i temi che abbiamo portato sul tavolo della maggioranza senza avere risposte convincenti, come la mancanza di prevenzione e la scarsa diagnostica. Le persone – conclude Pellegrino – non si curano più per mancanza di denaro, ricadendo in seguito nella spirale dell’azione di emergenza e urgenza. Banalizzare i numeri e le ricadute non fa bene a nessuno. Non si possono chiudere i servizi pubblici, spostando il focus sulle prestazioni del privato. Non possiamo mai dimenticare che il tutto va in contrasto con la nostra Carta Costituzionale che prevede che la salute sia universale, ovvero di tutti e non per i soli abbienti.”