Serena Pellegrino (AVS): Tagliamento: iter ‘taglia e cuci’ denota solo sciatteria

“Ancora una volta le scelte della Giunta regionale si apprendono dalla stampa piuttosto che nei luoghi deputati e riconosciuti costituzionalmente”. Esordisce così la vice presidente della IV Commissione Ambiente e Lavori pubblici commentando la nota rilasciata dall’Assessore Scoccimarro in merito alla lista degli esperti che siederanno al tavolo dell’Autorità di bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, per discutere del progetto del ponte laminante da realizzare sul medio Tagliamento a Dignano. “L’assessore prima sostiene l’audizione – non ancora conclusa – nella commissione dedicata, scegliendo la data tra le ricorrenze più significative nella storia delle alluvioni, convocando tutti i sindaci e gli attori principali, tra cui la vice ministra Vannia Gava e l’Autorità di Bacino che si dileguano appena espresso il loro pensiero ignorando le voci divergenti e inscenando, quest’ultima, un teatrino imbarazzante con i comitati, poi sempre l’assessore dà parere favorevole a una mozione, promossa dal suo partito FdI, che sfila il dibattito in Commissione e lo sposta presso l’Autorità di bacino alla presenza di cinque tecnici scelti tra una rosa di nomi proposta dai sindaci. Oggi cosa scopriamo? Che i tecnici non sono più cinque, così come già comunicato a mezzo stampa, ma tutti i dodici che sono stati proposti. I sette esclusi dal regolamento iniziale si sono trovati i loro nomi scritti sui giornali a loro insaputa. Facile comprendere il motivo, i quattro comuni situati alla foce del Tagliamento non avevano alcun tecnico nella rosa dei cinque.” Pellegrino incalza “La sciatteria che contraddistingue l’operato di questo Assessorato è ormai visibile anche a chi questa materia non la frequenta in modo approfondito. Un giorno fa le regole e il giorno dopo le disfa. Se avesse voluto e, a mio parere dovuto, garantire la rappresentanza della minoranza dei sindaci favorevoli all’opera, avrebbe dovuto dedicare un posto nella rosa dei cinque. Aver allargato in seconda battuta a tutti i nomi degli esperti presentati, denota che le tirate di giacca che ci sono state in questi giorni sono state davvero tante.” E conclude: “Mi piacerebbe che l’assessore comprendesse che la soluzione ai cambiamenti climatici non alberga in nuove opere ma innanzitutto nel cambio radicale di rotta delle politiche industriali, edilizie e agricole. Si adoperi pertanto a dialogare con gli assessori di competenza anziché trovare soluzioni che sono più necessarie a mantenere lo status quo o peggio aumentare gli indotti delle stesse voci”.