Serena Pellegrino: No all’impianto di termovalorizzazione da 100/120 mila tonnellate di CSS (Combustibile Solido Secondario)

.“L’Assessore regionale all’ambiente, in risposta all’interrogazione sulla temuta localizzazione dell’impianto di incenerimento previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, elude la domanda e passa la responsabilità ai gestori del servizio integrato dei rifiuti urbani che, seppur coinvolti in un tavolo tecnico di confronto, non hanno formalizzato quella che Scoccimarro chiama ‘la volontà degli stessi di realizzare l’impianto (da soli o assieme), né tantomeno individuato un sito che comunque deve soddisfare i requisiti previsti dai Criteri Localizzativi degli Impianti di recupero e smaltimento rifiuti in corso di revisione’”.
Lo rende noto la consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Serena Pellegrino, sottolineando che “non è stato possibile affrontare il tema in Aula del Consiglio regionale perché tutte le interrogazioni urgenti sono state destinate, per mancanza di tempo, a ricevere una risposta scritta. L’Assessore ha evitato così di esporsi pubblicamente su una questione di discussione politica lasciando con il fiato sospeso tutte le comunità della Regione, pronte a reagire quando l’incognita verrà svelata.” E prosegue la Vice presidente della commissione ambiente: “Stupisce l’insufficiente risposta ad un atto di sindacato ispettivo che
sollecitava una esplicita presa di posizione dell’Assessorato sulla localizzazione dell’inceneritore. Non ci aspettavamo certo la disamina se sussista o meno una volontà degli enti gestori a realizzarlo: i soggetti incaricati del servizio di gestione sul territorio regionale, fotografando la situazione al 2022 attraverso il Piano gestione dei rifiuti urbani, avevano già confermato la necessità di un impianto regionale di smaltimento e combustione del CSS prodotto dagli impianti di trattamento meccanico.”  (Il CSS (Combustibile Solido Secondario) è un combustibile ottenuto dalla componente secca (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti, Ndr).  Sulle dichiarazioni dell’Assessore la consigliera di Opposizione incalza: “Scoccimarro quindi dice sì all’inceneritore ma non intende esporsi, non scopre tutte le carte e scarica sui gestori la scelta di fare o meno una grande centrale termoelettrica, alimentata a CSS, che assicurerà una fonte energetica da cui saremo tutti dipendenti. Va detto con chiarezza che un termovalorizzatore da 100.000/120000 mila tonnellate, per essere efficiente, ha necessità di carburante quotidiano. Per tenerlo in vita dobbiamo rinunciare sia alla raccolta differenziata spinta che a mettere in atto politiche di riduzione e di riciclo dei rifiuti, il che significa anche mettersi in rotta di collisione con le direttive europee su Rifiuti Zero.” In merito implicazioni con il settore produttivo aggiunge “È altrettanto certo che i grossi colossi industriali non hanno la minima intenzione di cedere sulla produzione, né di affiancare i governi per procedere verso una concreta riconversione ecologica dell’economia e della società, continuando a dettare l’agenda di ogni governo” e conclude: “se non ci liberiamo di questa dicotomia Ambiente/Produzione non ne usciremo mai, impariamo dal vicino Trentino dove hanno espresso netta contrarietà alla realizzazione di impianti di incenerimento e di termovalorizzazione, sostenendo invece consumi responsabili, riduzione degli sprechi e stabilendo la tariffazione puntuale sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere.”

IRI Termovalorizzatore