Serena Pellegrino sul Lago di Cavazzo: la maggioranza cerca soluzioni per l’economia piuttosto che per l’ecologia

“Il lago di Cavazzo, uno dei luoghi più belli e caratteristici della nostra Regione si è trasformato, in pochissimi anni, in una valle degli orrori, complici una serie di errori che la nostra giunta regionale, a trazione centro-destra, sta continuando a commettere nonostante le evidenze continue e i suggerimenti di soluzioni alternative.” Così in una nota la Consigliera Regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della Conferenza Stampa indetta dal Comitato per la salvaguardia del Lago dei Tre Comuni, che si è svolta in mattinata nella sede della Regione a Udine. “Al momento sono rimasti inascoltati e inevasi tutti gli appelli al buon senso e alle controdeduzioni offerte alla Giunta regionale da parte di chi, nelle zone rivierasche, ci vive da sempre e le conosce anche da amministratore. Le varie interrogazioni, mozioni e audizioni che si sono succedute in questo primo anno di questa consigliatura – incalza la Vice Presidente della IV Commissione – sono sì transitate sui banchi della maggioranza ma trattate con grande supponenza e sufficienza. Le rimostranze avanzate non solo non sono state accolte ma, perseverando nell’errore, con l’ultimo assestamento di bilancio, sono stati erogati ulteriori due milioni di euro, denaro pubblico per riuscire ad ottenere un parere, magari anche forzando la realtà, perché si promuova esattamente quello che questa maggioranza di governo ha intenzione di realizzare. Eppure – prosegue la Vice Presidente del Gruppo Misto – il Piano Regionale per la Tutela delle Acque, prevede di adoperarsi per ripristinare e recuperare le caratteristiche naturali del lago più grande dell’intera regione attraverso un bypass che eviti che le acque fuoriuscite dalla centrale di Somplago possano riversarsi nel bacino con violenza e temperature tali da non permettere la sopravvivenza di alcuna forma di vita al suo interno. Gli effetti ormai sono davanti agli occhi di tutti, sia a livello ricreativo e turistico, sia per quello biologico ed ambientale. Evidentemente gli interessi di pochi prevalgono, come troppo spesso accade, su quelli di chi quelle zone le abita, ma soprattutto nei confronti dell’equilibrio ecosistemico. Non possiamo permetterlo – conclude l’esponente di Opposizione – noi continueremo ad opporci con tutti gli strumenti, a queste scelte che metterebbero la parola fine alla naturalità del lago di Cavazzo.”