Siagri presidente del Carnia Industrial Park: ‘manca digitalizzazione nel dibattito pubblico da campagna elettorale’
Non ha torto Roberto Siagri, presidente del Carnia Industrial Park, ad evidenziare come nel dibattito pubblico sia completamente assente la tematica della digitalizzazione. “Riprendere a lavorare e a creare, dopo la pausa estiva è un compito faticoso ma non privo di fascino, scrive in una nota a metà fra il romantico e l’amaro Siagri, le persone e le imprese coinvolte nel digitale e nell’innovazione, in particolare, sanno che non possono attendere. Mentre il dibattito pubblico, come in queste settimane, è dominato dalla campagna elettorale, non si può non notare l’assenza del tema digitale. Le nuove tecnologie sfiorano in maniera lieve e non dirompente i programmi e le promesse di qualsiasi coalizione. Ma Siagri, esperto di tecnologie digitali, non ne è sorpreso: “In questo periodo, che è anche periodo elettorale, fa più presa il tema dell’energia, settore comunque legatissimo allo sviluppo sia dal punto di vista scientifico – pensiamo alla fusione o all’eventuale ritorno della fissione nucleare – sia perché nel campo dell’IT gli attuali calcolatori richiedono molta energia. I data center diventano sempre più complessi e consumano, così come tutto ciò che riguarda l’intelligenza artificiale. I computer comunque evolvono e i consumi si riducono e non siamo lontani dalla realtà dei calcolatori quantistici, che saranno molto meno energivori“. Roberto Siagri disegna un framework per il prossimo futuro che sarà vantaggioso solo se metterà al centro la sostenibilità. “Non sarà una cornice attrattiva per la politica, ma è un argomento affine e propizio ai giovani. Ho molta fiducia – confessa Siagri – nei Millennials e nella Generazione Z. Il mio consiglio per loro che sono nativi digitali e vivono questi anni di crisi è costruire da soli il futuro, non aspettare: rimboccatevi le maniche e partecipate alla crescita sostenibile attraverso il digitale. Non ci sono istruzioni per l’uso o tabelle di marcia, contano i valori. Una chiave, che suona come un motto, è: Non è più il caso di provare a fare meglio di prima, ma fare tutto in modo completamento diverso! Come? Per esempio, cambiando il modello di produzione. In una società globale che cresce rapidamente, l’economia lineare basata sul possesso non è più sostenibile: occorre passare all’economia circolare e pensare a logiche di fruizione e non di proprietà. I giovani questo lo fanno spontaneamente: è il modello Spotify, Netflix, AirB&B, Uber… Ancora più rivoluzionaria e futuristica è l’ultima dimensione del digitale: il Metaverso e i dispositivi a realtà aumentata. In questo ambito è contenuta una sfida: “Dobbiamo lavorare per favorire il passaggio del Metaverso dall’ambito ludico all’ambito industriale: anche questo – spiega l’esperto – è un passaggio che favorirà il passaggio da un modello lineare a uno circolare. Si tratta di tecnologie che suggeriscono – e imporranno – modelli innovativi basati su costi di accesso ai beni sempre più bassi e a beneficio di strati sempre più ampi di popolazione. In questo modo, dunque, anche le opportunità sono più egualitarie: siamo forse arrivati con il digitale ad intravedere il modello post-industriale basato sulle capacità e sulle possibilità di ciascuno, perché l’interconnessione garantisce anche l’accesso ai mezzi di produzione. Porteremo nel futuro ciò che ha senso di esservi portato. Al centro – afferma Siagri – ci sono i valori. Il digitale contiene anche questa promessa: amplificare i valori umani”.