Simona Liguori (Patto-Civica) sulla centrale di biometano a Pagnacco “un conto è realizzarla in aperta campagna, un altro è farla vicino alle abitazioni

«Ho scelto di firmare la petizione promossa dai cittadini di Pagnacco, Tavagnacco, Udine Nord e zone limitrofe perché ritengo fondate e condivisibili le preoccupazioni espresse.” Così Simona Liguori, consigliera regionale di Patto-Civica, interviene a sostegno del comitato cittadino e della mobilitazione in corso, sottolineando i punti centrali del dissenso. Localizzazione inadeguata: l’impianto sarebbe situato troppo vicino a case e attività commerciali, con effetti negativi sulla vivibilità del quartiere; Emissioni odorigene: la centrale genererebbe odori persistenti, rendendo l’aria meno salubre e incidendo sul benessere dei residenti; Rischi per la salute pubblica: non si possono escludere emissioni potenzialmente nocive, che richiedono massima prudenza; Svalutazione del patrimonio immobiliare: l’insediamento comprometterebbe il valore delle abitazioni e delle attività economiche locali; Viabilità insostenibile: l’aumento del traffico pesante aggraverebbe una rete stradale già congestionata, soprattutto nelle ore di punta.  A rafforzare queste preoccupazioni, anche il parere di ARPA FVG che ha evidenziato l’incompletezza della documentazione presentata e ha richiesto integrazioni sostanziali, in particolare sul tema delle emissioni odorigene. «Serve una visione lungimirante – conclude Liguori – che metta al centro la salute pubblica, l’equilibrio degli ecosistemi e la qualità della vita. La politica ha il dovere di ascoltare le comunità e accompagnare l’innovazione che deve avvenire nel rispetto dei territori e delle persone.» Nei giorni scorsi Liguori ha anche depositato in Regione un’interrogazione a risposta scritta, chiedendo di fare piena luce sull’impatto della centrale di biometano, con particolare attenzione alla salute dei residenti.