Punto nascite San Vito al Tagliamento chiuso, nasce società privata “Centro Salute Donna e Bambino” intestata al figlio diciottenne della primaria di Ginecologia
“Abbiamo colto l’invito della dott.ssa Pinzano, primaria di Ginecologia a San Vito al Tagliamento, ad effettuare una visura camerale dello studio privato “Centro Salute Donna e Bambino” che aprirà, proprio nella stessa San Vito, poche settimane dopo la chiusura tanto discussa del punto nascita dell’ospedale. Il tutto con il beneplacito del direttore generale di AsFO, dott. Tonutti.” Esordiscono così in una nota congiunta il segretario regionale di Sinistra Italiana Sebastiano Badin e la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) dopo aver approfondito le generalità riferite al centro medico privato di San Vito al Tagliamento. E proseguono: “Dalla visura camerale si evincono molte informazioni interessanti: che la società ha sede legale a Udine e ha iniziato le attività a maggio 2023, che sono presenti 3 soci, di cui uno è il figlio della Primaria, classe 2005, socio al 45%, che il cognato della primaria è l’amministratore delegato, che una consigliera è la sorella della primaria.” Desunte queste informazioni chiare ed inequivocabili proseguono: “Sarebbero queste le persone, che fanno capo alla società, che hanno chiesto la consulenza alla dott.ssa Pinzano? Ma soprattutto, qualcuno ha fatto una semplice visura catastale da cui si evince che il proprietario dell’immobile risulta essere il marito della Primaria? Sicuramente tutto questo è nel perimetro della legge scritta da chi vuole cedere il patrimonio sanitario pubblico al privato, ma per la legge morale dei cittadini, che si vedono scippare a piene mani stato sociale e welfare conquistato con decenni di lotte, è quanto meno poco tempestivo.” Badin e Pellegrino incalzano con una osservazione: “Sottolineiamo inoltre che la Dott.ssa Pinzano è stata autorizzata pochi giorni fa, con decreto n. 957 del 19/12/2023 dal direttore generale dell’AsFO Giuseppe Tonutti, ad avere, con la stessa Azienda Sanitaria, un rapporto di lavoro non esclusivo. Guarda caso proprio poche settimane dopo l’annuncio della chiusura del punto nascita.” Con queste dichiarazioni l’esponente di Opposizione e il segretario regionale di SI italiana esprimono preoccupazione e manifestano la volontà di portare sul tavolo dell’Assessore Riccardi quanto emerso in questi giorni: “Intendiamo sollevare la questione politica dell’accaduto che verrà sviluppata nelle sedi preposte. Riteniamo che sia aberrante che la dott.ssa Pinzano, autorizzata in ciò dall’AsFO, si sia dedicata a curare i suoi interessi privati dopo aver denunciato l’inefficienza – con conseguente chiusura – del punto nascita di S. Vito al Tagliamento senza un motivo oggettivo tangibile. Non vi sono state segnalazioni di casi rischio negli ultimi anni. La scelta pre natalizia il chiudere un punto nascite ha lasciato l’intero territorio privo di un servizio essenziale costringendo le partorienti, con pericolo per la salute loro e quella del bambino, a lunghi trasferimenti a Pordenone, Latisana o Portogruaro.” E concludono: “Intendiamo perciò chiedere al dott. Tonutti ma soprattutto all’Ass. Riccardi, alla luce di quanto da noi dedotto, di aprire un fascicolo ed esaminare la reale situazione del punto nascita di San Vito al Tagliamento, evidenziando le eventuali criticità dal punto di vista della sicurezza, elencando tutte le azioni sostenute per scongiurare la chiusura attraverso bandi di concorso, bandi di mobilità e tutto quanto necessario per interrompere lo smantellamento della sala parto e per riaprire il punto nascite di San Vito al Tagliamento per il 2024.”