Somministrazioni terze dosi in ritardo: Cittadini, «Poche chiacchiere e più fatti»
«Se ancora ce ne fosse stato bisogno, ieri si è avuta l’ennesima conferma che in Friuli Venezia Giulia, in termini di organizzazione sanitaria, qualcosa evidentemente non funziona: il penultimo posto nella graduatoria nazionale per somministrazioni di terze dosi di vaccino anti Covid (peggio di noi sta facendo soltanto la Sicilia) deve farci riflettere tutti, specialmente la Regione che, attraverso le Aziende sanitarie e l’Assessorato alla Salute, deve assumersi la responsabilità di questo significativo ritardo e trovare in fretta una risposta adeguata». Ha commentato così il consigliere regionale dei Cittadini Tiziano Centis, la notizia che oggi ha fatto scalpore e che testimonia quanto l’emergenza Covid stia mettendo a dura prova le istituzioni regionali. «Per quali motivi siamo crollati in fondo alla classifica nazionale? In un territorio con poco più di un milione di abitanti e dopo quello che è accaduto e accade quotidianamente anche qui attorno a noi – ha aggiunto Centis – fa rabbrividire pensare a questi numeri. Ma indignarsi e preoccuparsi non basta. Cosa sta facendo la Regione per trovare una seria e immediata risposta al problema? Perchè in altre zone d’Italia le cose funzionano diversamente e risultati si vedono? Dopo due anni di emergenza stanno ancora rincorrendo il problema, non sono ancora riusciti a predisporre un solido e organizzato sistema capillare su tutto il territorio regionale per agevolare e garantire le vaccinazioni. Anzi, quello che di buono in passato era stato fatto (centri hab vaccinazione sparsi in tutta la regione) è stato archiviato accentrando il servizio con il solo risultato di lunghi giorni di attesa per un appuntamento e con code, spesso al freddo, prima di ottenere la terza dose del vaccino. La situazione – ha concluso Centis, annunciando un atto in Aula per chiedere delucidazioni e stimolare l’Assessorato regionale a un tempestivo cambio di rotta – è preoccupante: i numeri non mentono e lasciano poco spazio alle scuse e alle giustificazioni che siamo ormai costretti ad ascoltare dal Presidente Fedriga e dall’assessore Riccardi ogni qualvolta vengono chiamati in causa. Poche chiacchiere e più fatti».