Soppressa la terza edizione dei TG regionali della Rai. Bidoli: «Nessun risultato della Giunta Fedriga a difesa dell’informazione regionale»
La Regione sta cercando soluzioni per il ripristino della terza edizione del telegiornale locale della Rai, la cui soppressione è stata scongiurata dalla Provincia autonoma di Bolzano dove vige una convenzione che da tempo si sta tentando di ottenere anche per il Friuli-Venezia Giulia, ma fino ad ora senza successo. Lo ha affermato l’Assessore Roberti rispondendo ieri (13 gennaio, ndr) in aula all’interrogazione del consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, Giampaolo Bidoli, su quali azioni intenda intraprendere l’esecutivo regionale per vedere difeso il diritto di informazione del Friuli-Venezia Giulia e applicate le norme vigenti in tema di tutela delle minoranze linguistiche. «Una questione del tutto politica», commenta Bidoli, alla luce della disparità di trattamento tra le due realtà, che pone interrogativi sulla volontà reale di risolvere l’annosa questione. «Massimiliano Fedriga è presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Piero Mauro Zanin è vice coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Possibile che, nei loro autorevoli ruoli a livello italiano, non siano riusciti ancora ad ottenere una convenzione con la Rai in grado di tutelare adeguatamente il friulano – si chiede Bidoli –? C’è davvero il proposito, e il conseguente impegno, ad arrivare a questo risultato? O il loro “peso” non è sufficiente?». L’auspicio del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia è che si arrivi quanto prima a un accordo adeguato, che ripristini l’edizione notturna del TGR, eventualmente anche in altro orario come è avvenuto nella provincia di Bolzano, e alla piena applicazione della Convenzione sulla lingua friulana nel servizio pubblico radiotelevisivo. «La nuova Convenzione, infatti, non solo non affronta la questione dell’istituzione, presso la sede Rai di Udine, di una struttura autonoma dedicata alla radio e alla televisione in lingua friulana, come legittimamente richiesto dalla comunità di lingua friulana sull’esempio di altre realtà regionali, ma non è neppure applicata pienamente, in particolare per la parte relativa alla programmazione radiotelevisiva con ore concesse in più rispetto a quelle previste nei precedenti accordi, ma di cui non c’è riscontro», ricorda Bidoli. L’ultima convenzione ha previsto un aumento delle risorse per ampliare le trasmissioni radiotelevisive in lingua friulana. Eppure, «nonostante i fondi aggiuntivi, la programmazione televisiva Rai in lingua friulana negli ultimi mesi rimane limitata. Come vengono spese le risorse? E quando sarà possibile vedere un palinsesto strutturato, come accade normalmente in tutte le reti – si chiede il consigliere del Patto per l’Autonomia –? In altre Regioni e Province Autonome, i diritti delle minoranze sono salvaguardati in ben altro modo nell’ambito del servizio pubblico radiotelevisivo. Non è accettabile che in Friuli-Venezia Giulia il tema non si affronti con la dovuta serietà e le norme vigenti non vengano rispettate. La Regione, garante dei diritti della minoranza friulana, si attivi subito anche su questo fronte facendosi portavoce di richieste precise e puntuali sulle quali tutto il Consiglio regionale era concorde». Ormai tre anni e mezzo fa, il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia aveva chiesto un aggiornamento contenutistico della convenzione Stato-Rai relativa alla Regione Friuli-Venezia Giulia con una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Moretuzzo e Bidoli già allora sollecitavano ulteriori impegni tra cui il riconoscimento dell’autonomia finanziaria e gestionale della sede Rai del Friuli-Venezia Giulia, funzionale al raggiungimento di una maggiore programmazione in lingua friulana conseguente anche a investimenti strutturali adeguati nella sede di Udine. «A parole tutti riconoscono l’importanza di questa battaglia, nei fatti no», conclude Bidoli.