Sos abbandoni, dal Pai l’appello: aumentare le pene e denunciare i colpevoli

Foto di Jm TD da Pixabay

Per frenare la piaga degli abbandoni che sembra non arrestarsi, il PAI (Partito Animalista Italiano) lancia la campagna di sensibilizzazione contro un reato abominevole. L’abbandono, è bene ricordarlo, è un reato sanzionato dal Codice Penale, secondo l’articolo 727 che prevede l’arresto fino ad un anno e un’ammenda fino a 10 mila euro”.  Il Partito Animalista Italiano si sta facendo promotore in tutte le sedi al fine di sensibilizzare su questo argomento e riuscire a far inasprire le pene, visto che in Parlamento giacciono vari progetti di legge in tal senso, ancora al palo purtroppo. Chi abbandona gli animali dimostra una crudeltà assoluta: si tratta di una gravissima forma di ignoranza del dolore psichico e fisico nei confronti delle specie diverse da quella umana. Gli animali, che creano legami significativi e di attaccamento verso gli umani di cui si fidano, quando vengono abbandonati si trovano a vivere una disperazione simile a quella umana, alcuni dicono addirittura peggiore. In Italia ogni anno vengono abbandonati 50 mila cani e 80 mila gatti che vanno ad incrementare il numero di randagi, pari a circa 900 mila. L’80% di questi rischia di essere vittima di un incidente, di morire di stenti o di subire maltrattamenti e solo un numero ridotto (110.000) trova rifugio nelle strutture preposte. Il PAI ricorda che i cittadini hanno l’obbligo di segnalare chi abbandona gli animali, di intervenire mettendo in sicurezza gli animali che si trovano sul ciglio della strada, chiamare le forze dell’ordine e trascrivere il numero di targa. Un’altra emergenza di questo periodo, oltre alla inciviltà degli abbandoni, riguarda i presunti giochi dei bambini che prendono dal mare granchi, pesci, molluschi e li lasciano agonizzanti. Il PAI formula un appello ai genitori affinché vigilino sui loro figli e li educhino a non trasformare esseri viventi depositari di dignità in ‘strumenti’ di gioco inaccettabili, visto che il presunto intrattenimento altro non è che una forma di odiosa tortura. Prelevare animali marini dal loro habitat senza nessun motivo può essere configurato come reato di maltrattamento di animali e si rischia una pesante multa o addirittura il carcere. “Il mare è casa loro. L’Uomo è un invasore di questo habitat e pertanto deve rispettare fauna e flora che lo abitano”.