Storie di scovazze: La Polizia Locale di Trieste denuncia 4 dipendenti comunali per gestione illecita di rifiuti nella Muggia del sindaco Polidori

Non ha un buon rapporto con le “scovazze” il sindaco di Muggia Paolo Polidori, in passato, da vicesindaco di Trieste, era salito o meglio sceso dagli onori della cronaca, per il vergognoso gesto di gettare nella immondizia delle coperte e delle giacche secondo lui abbandonate nella centrale via Carducci, ma che appartenevano in realtà a un senzatetto della zona. Un atto deliberato tanto da rivendicarlo su un post social (poi rimosso a furor di popolo). Fra l’altro il solerte amministratore leghista aveva anche sbagliato cassonetto utilizzando quello dell’indifferenziata, anziché in quelli gialli destinati ai tessili, tanto da beccarsi una multa di 100 euro da parte dei vigli urbani che in quanto assessore alla sicurezza erano “quasi” sotto il suo comando. Ora a finire nei guai con la Polizia Locale di Trieste non è Polidori, ma alcuni dipendenti del Comune di cui è diventato Sindaco, Muggia, dove venerdì scorso il Nucleo di Polizia Ambientale della Polizia Locale di Trieste, coordinato dal Procuratore della Repubblica dottor Federico Frezza, ha posto fine dopo accurate indagini, a una gestione illecita di rifiuti in concorso da parte di alcune persone che raccoglievano grosse quantità di rifiuti attraverso un’attività di sgombero di appartamenti e cantine: legno, ferro, frigoriferi, televisori e molto altro, che veniva depositato presso il centro di raccolta Comunale di Muggia con la complicità di alcuni addetti. Ovviamente il sindaco non è coinvolto in alcun modo se non per essere a capo di quella comunità, ma evidentemente è destino cinico che Polidori attiri in qualche modo problematiche relative a rifiuti e affini. Da quanto si è saputo con un autocarro non iscritto all’Albo Gestori Ambientali, riempito all’inverosimile, alcuni soggetti si recavano con frequenza quasi giornaliera al Centro di Raccolta muggesano: un tale afflusso di rifiuti avrebbe dovuto essere smaltito da una ditta autorizzata presso un Centro apposito a pagamento, invece, andava a sovraccaricare il Centro di Raccolta. Uno smaltimento gratuito per gli indagati ma a spese dei muggesani.