Tagliamento: Conficoni-Celotti (Pd), tante parole pochi fatti: «Dalla disamina degli atti della Giunta degli ultimi 6 anni emerge assoluta confusione»

«Dalla manutenzione straordinaria fissata nel 2018, al più costoso progetto da 38 milioni di euro deliberato due anni fa per il centenario ponte di Dignano, fino al recente cambio totale di strategia che punta sulla realizzazione di un nuovo ponte-traversa. Una situazione, quella riguardante la messa in sicurezza del Tagliamento che, stante il diniego a momenti di confronto, resta confusa e sulla quale è necessaria chiarezza non solo su cosa si vuole fare per il futuro, ma anche su cosa è stato fatto negli ultimi sei anni da Spilimbergo a Latisana, passando per il medio corso». Con altre interrogazioni i consiglieri regionali Nicola Conficoni e Manuela Celotti (Pd), e dopo aver svolto un’attività di ricerca sulle delibere e sugli atti relativi agli interventi di messa in sicurezza del fiume Tagliamento, chiedono alla Giunta regionale di chiarire lo stato degli interventi.

«Tra le delibere della Giunta ne emerge una del 2018 che dice che per sistemare il ponte di Dignano servirebbero nove milioni di euro (poi saliti a undici) e che essendo in priorità alta, i lavori dovrebbero essere realizzati entro 18 mesi. Nel 2022 si apre un altro capitolo: lo Stato, a seguito del disastro del ponte Morandi, stanzia 1.700 milioni su tutto il Paese per la manutenzione di ponti e viadotti, assegnando al Fvg 80 milioni». Lo stesso anno la Giunta approva quindi con una delibera un programma di interventi che comprende, tra i primi dieci, la messa in sicurezza del ponte di Dignano con un costo di 38 milioni, prevedendo anche percorsi ciclabili in modo da assolvere a varie problematiche del traffico. Ora, illustrano ancora Conficoni e Celotti, la generalità con cui la Giunta fa marcia indietro rispetto alla traversa laminante deliberata solo lo scorso aprile e avvia la progettazione di un nuovo ponte-traversa, nulla dice sul destino del vecchio manufatto centenario, che stando alle ultime dichiarazioni dell’assessore Scoccimarro sarebbe a rischio crollo. «A questo punto la Giunta evidenzia l’urgenza di intervenire, senza peraltro spiegare bene come, né chiarire sulla base di quali evidenze scientifiche è stato modificato il Pgra (Piano gestione rischio alluvioni) che ha decretato l’inserimento della traversa di Dignano tra le opere del medio corso. Stesso destino per quelle nel basso corso, rispetto alle quali presenteremo a giorni un’interrogazione per capire qual’è lo stato dell’arte, a fronte dei 38 milioni portati a casa dal centrosinistra nel 2017. Alla fine una domanda nasce spontanea: cos’è stato concretamente fatto negli ultimi sei anni – concludono – se non scontentare tutti, da un lato per l’impatto degli interventi ipotizzati e dall’altro per i mancati passi avanti sul versante della sicurezza?».