Tensioni fra India e Pakistan all’ombra di Ercole e Caco. Rissa nella centralissima piazza Libertà a Udine

Ercole e Caco le due possenti statue seicentesche realizzate in Pietra di Aurisina chiamate affettuosamente dagli Udinesi Florean e Venturin ne hanno viste di tutti i colori. Invasioni germaniche e manifestazioni di ogni tipo, ma neppure il più fantasioso degli scrittori avrebbe potuto ipotizzare che in quella piazza avvenisse uno scontro fra pakistani e indiani. Ieri sera infatti una rissa nella centrale piazza Libertà ha visto affrontarsi un gruppo di almeno una decina di persone che secondo le prime informazioni e risultanze delle indagini di polizia e carabinieri sarebbero proprio indiani e pachistani. Le forze dell’ordine intervenute in forza con una decina di pattuglie sono riuscite a bloccare alcuni dei partecipanti ai tafferugli, mentre altri sono stati identificati. Vi sono anche dei feriti  soccorsi dalle ambulanze. La peggio, l’ha avuta un giovane di 27 anni, raggiunto da una coltellata al petto, trasportato al pronto soccorso nella notte è stato operato ma non si conoscono ancora le condizioni. Le forze dell’ordine, nell’immediatezza dei fatti, hanno già fermato due persone: per chiarire la dinamica della rissa, si stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza, ma anche quelle girate, con i telefoni cellulari, dai passanti che si sono trovati ad essere testimoni. Tutte da chiarire le ragioni della rissa, e i profili di responsabilità delle persone coinvolte, gli investigatori stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza e quelle girate, con i telefoni cellulari, dai passanti che si sono trovati ad essere testimoni degli scontro. Le tensioni tra India e Pakistan non sono certo una novità, semmai la novità è che queste tensioni si stanno espandendo anche lontano dai confini tumultuosi dei due paesi. Va ricordato che anche se nel 2003 i due paesi hanno formalmente firmato un accordo di cessate il fuoco dopo una escalation di violenze negli anni Novanta, per comprendere gli eventi di questi giorni è importante ripercorrere le tappe di un rapporto difficile. In settant’anni di storia, le due nazioni “separate alla nascita” nel 1947 per responsabilità occidentali, hanno combattuto vere e proprie guerre, oltre a conflitti di più breve durata e incidenti di confine che hanno visto i rispettivi eserciti opporsi in schermaglie e scontri a fuoco. I contrasti indo-pakistani come è noto riguardano principalmente la regione del Kashmir e sono legati a numerosi fattori. Tra i più importanti vi è sicuramente quello connesso alle risorse idriche. Il Governo di New Delhi ha inteso revisionare gli accordi per lo sfruttamento degli affluenti dell’Indo previsti dall’Indus Water Threaty (Iwt), che riconosce all’India l’utilizzo dei fiumi orientali e al Pakistan quello dei fiumi occidentali. La tensione indo-pakistana è cresciuta con l’avvio di numerosi progetti indiani per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, la costruzione di dighe e la diminuzione del flusso idrico verso il Pakistan. Ma non solo il Kashmir rilevanti sono le motivazioni geostrategiche. All’India il controllo dell’intero Kashmir permetterebbe di avere un corridoio di collegamento con l’Asia centrale e renderebbe più difficili le relazioni tra Pakistan e Cina che il governo di Delhi vede come una minaccia. La Cina oltre ad essere il principale fornitore di armi del Pakistan ha nel Paese importanti interessi economici e finanziari. Difficile ipotizzare che le bande di giovani che si sono fronteggiate a Udine sappiano nulla di tutto questo, quello che sanno è l’odio reciproco che hanno imparato negli ultimi decenni.