Trasporto scolastico alla deriva. Moretuzzo: «I contratti andavano rescissi un anno fa, Regione responsabile dei disagi di famiglie e studenti»
«Il tema del trasporto scolastico è certamente complesso, ma è evidente a tutti, in primis alle famiglie delle alunne e degli alunni e alle amministrazioni comunali, che la situazione attuale è fuori controllo. Eppure la Giunta regionale continua a non assumersi le sue responsabilità, nascondendosi dietro un dito». Questo il duro commento del capogruppo del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, oggi (23 settembre, ndr) a margine dell’audizione in I Commissione permanente dell’assessore Callari sul servizio scuolabus regionale. Con la ripresa dell’anno scolastico si sono ripresentate criticità, peraltro già registrate l’anno scorso, in molti dei Comuni interessati dall’affidamento di tale servizio alla ditta Tundo Vincenzo S.p.A. sulla base di una procedura di gara gestita completamente dall’amministrazione regionale attraverso la Centrale unica di committenza. «I servizi forniti da questa ditta – prosegue Moretuzzo – sollevano in tutta Italia da tempo difficoltà anche rilevanti e ci sono moltissimi esempi di amministrazioni che, di conseguenza, hanno agito e non sono state a guardare. È lo stesso codice degli appalti a consentire l’esclusione dagli affidamenti di imprese che si sono dimostrate non affidabili in precedenza e altri strumenti utili per risolvere situazioni problematiche come quella verificatasi sui nostri territori». Entrando più nel dettaglio, Moretuzzo, durante i lavori della Commissione, ha posto domande precise, che sono rimaste senza risposta: «Perché la Provincia di Bolzano pochi mesi fa ha potuto escludere la ditta Tundo da una aggiudicazione, in base alle evidenti mancanze in altre gare, mentre qui non è stato fatto? Perché un anno fa la Provincia di Treviso, che aveva gestito la gara per vari comuni del suo territorio, li ha spinti a non sottoscrivere i contratti con Tundo non appena si sono verificate le prime inadempienze, mentre qui avveniva esattamente il contrario, con la Regione che invitava i Comuni a soprassedere di fronte alle prime irregolarità?». «La situazione ora è paradossale – continua Moretuzzo –, la Regione, da un lato, riconosce l’inaccettabilità di quanto sta avvenendo rispetto a un servizio fondamentale per tanti ragazze e ragazzi e per le loro famiglie; dall’altro, abbandona le amministrazioni comunali nell’individuare soluzioni a un problema così complesso anche alla luce delle loro gravi carenze economiche ed organiche. Perché dopo il disastro del 2020 siamo arrivati a settembre 2021 per porci il problema di affrontare nuovi disservizi che tutti sapevano ci sarebbero stati?». «Ora è necessario che, accantonando definitivamente il gioco di rimpallo delle responsabilità, si risolvano una volta per tutte le difficoltà create dalla Giunta regionale e si affianchino i Comuni nell’individuazione delle migliori modalità rispetto alle specifiche esigenze e soprattutto rispetto alla gestione degli adempimenti che saranno tenuti a mettere in atto, con il giusto supporto in termini di risorse economiche, finanziarie, ma ovviamente anche umane», conclude Moretuzzo.