Trieste, cadavere trovato appeso al guardrail lungo la strada Gvt. Ma l’ipotesi delle torture è senza fondamento
Il cadavere di un uomo, con i piedi legati e bendato con un pezzo di stoffa di colore scuro, è stato trovato appeso al bordo della Gvt, una arteria ad alta velocità di Trieste, poco dopo la galleria di Valmaura, in direzione Muggia. La vicenda rimane tutta da chiarire: il medico legale incaricato dell’esame cadaverico ha effettuato solo ispezioni, ma solo l’autopsia potrà decretare la causa del decesso. Di certo per ora il fatto che la vittima non ha né un nome né una nazionalità: sicuramente si tratta di un maschio tra i 40 e i 50 anni, probabilmente un migrante senzatetto proveniente dal medioriente o dall’asia meridionale. Negli abiti, una camicia e un paio di pantaloni color kaki sgualciti, sono stati trovati dei biglietti scritti in una lingua non ancora identificata dagli inquirenti. Non si tratta tuttavia di documenti. La salma era saponificata, il che fa supporre che la morte sia avvenuta giorni fa. A ritrovare il cadavere, attorno alle 8.15, degli operai dell’Anas che stavano manutenendo il tratto in questione. Il corpo si trovava nascosto sotto il livello stradale poco prima dell’uscita di Valmaura, non visibile da alcun lato se non da quello della ferrovia, coperta però da fitta vegetazione. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Maddalena Chergia, tengono aperte sia l’ipotesi dell’omicidio che quella del suicidio che comunque appare rocambolesco ma possibile. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i carabinieri, la polizia di Stato, la polizia municipale, i vigili del fuoco. Secondo quanto emerso si tratta di un uomo di età compresa tra i 40 e 50 anni. Il cadavere era legato al guardrail con fibbie e lacci. La salma è stata recuperata con l’ausilio dell’autoscala dei vigili del fuoco, intervenuti a supporto degli investigatori con due mezzi. È giunta anche una squadra della Protezione civile che ha allestito una tenda da campo sulla carreggiata per consentire ulteriori rilievi sulla salma. Le indagini partiranno dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti lungo il tratto della superstrada. I carabinieri del comando di Trieste stanno battendo ogni pista lasciando aperte tutte le ipotesi di indagine. Lo rende noto lo stesso Comando in un comunicato, precisando che i primi accertamenti esperiti sul posto dal medico legale, alla presenza anche del pubblico ministero di turno, Maddalena Chergia, non hanno al momento fatto emergere elementi che indirizzino le indagini in un’unica direzione. Gli investigatori sperano di raccoglierle ulteriori informazioni in seguito a una ispezione cadaverica più approfondita che verrà effettuata nel pomeriggio. L’Arma, che smentisce la presenza di evidenti segni di violenza e tortura sul corpo. A trarre in inganno erano state le condizioni del cadavere dovute però al tempo trascorso. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso e ad accertare la presenza di possibili segni di violenza